Primo pianoTerritorio

Siglata l’intesa per il subentro della Uti alla Comunità Montana della Carnia

Sono state raggiunte nella sede della Regione a Udine le prime due delle quattro intese relative ai piani di successione e subentro alle Comunità montane da parte delle Unioni territoriali intercomunali/Uti, e dei Comuni che non vi partecipano, a decorrere dal prossimo 1 agosto, ai sensi della legge regionale 26/2014 e delle successive modifiche.

Si tratta più precisamente delle intese relative al subentro alla Comunità montana della Carnia ed a quella del Friuli Occidentale, secondo l’iter e la procedura prevista dalle disposizioni di legge ed in base ad un calendario ed alle modalità comunicate ufficialmente dall’assessore regionale alle Autonomie locali Paolo Panontin nelle scorse settimane a ciascuno degli enti interessati.

A fronte della trasmissione delle proposte di piano presentate entro lo scorso 8 luglio dai commissari straordinari di ciascuna Comunità montana, nell’arco di una settimana (15 luglio) gli enti subentranti hanno avuto la possibilità di presentare per iscritto osservazioni e proposte, in vista delle riunioni convocate per le intese nelle giornate di ieri e oggi.

Ieri, quindi, le Uti interessate (Dolomiti Friulane e Livenza per il Friuli Occidentale, Carnia per l’omonima Comunità) ed i Comuni già ricompresi nelle Comunità montane e che ad oggi ancora non partecipano alle Uti (Fanna, Cavasso, Polcenigo e Spilimbergo per il Friuli occidentale; Ampezzo, Cercivento, Forni di Sotto, Sauris e Zuglio per la Carnia) sono stati convocati per la stipula delle intese, che in entrambe le sedute sono state raggiunte in assenza comunque dei Comuni non partecipanti alle Uti; in particolare i cinque amministratori carnici sono usciti dalla sala in quanto non sono stati ammessi i loro legali Bulfone e Billiani.

“I competenti uffici della Regione hanno tenuto conto delle osservazioni e delle proposte pervenute dagli enti interessati e rispondenti alle previsioni di legge – ha dichiarato al termine l’assessore Panontin – e osservo con soddisfazione che le relative intese rispecchiano un buon bilanciamento degli interessi pubblici in gioco”.

Lo stesso assessore Panontin ha quindi segnalato che all’incontro non sono stati ammessi i legali di alcune amministrazioni comunali.

“Tale scelta – ha dichiarato – è stata motivata dalla necessità di garantire un sereno, equo e costruttivo confronto nell’interesse delle comunità rappresentate tra tutti i soggetti istituzionali individuati ai sensi di legge come parti dell’intesa. Ciascun referente istituzionale poteva essere accompagnato ed assistito dai propri uffici. L’intervento di legali non incardinati presso le Amministrazioni coinvolte (qualora ritenuto indispensabile) avrebbe potuto essere preannunciato e richiesto entro i termini già fissati. Ciò avrebbe garantito la par condicio a ciascuno degli enti coinvolti”.

“Spiace constatare – ha concluso l’assessore Panontin – come alcuni sindaci abbiano preferito non cogliere l’occasione per esprimere le proprie ragioni nel contesto dell’intesa. Purtroppo questo tipo di torsioni strumentali non vanno nella direzione del bene comune”.