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Serracchiani/Telesca “danno buca” per la seconda volta a Gemona

di DAVID ZANIRATO

Ben quattro ore di dibattito ieri all’Auditorium “ Glemonensis “ di Gemona in occasione del convegno pubblico dal titolo “Riforma sanitaria regionale : un anno dopo. Il punto sui servizi sanitari: la parola ai cittadini”.  Oltre 400 le persone presenti, fra i quali i rappresentanti dei vari Comitati provenienti da un po’ tutto il Friuli Venezia Giulia, consiglieri regionali, sindaci, amministratori locali e soprattutto cittadini. Ma due sedie vuote, ancora una volta. Quelle previste per la Presidente della Regione Debora Serracchiani (durante la serata si scoprirà essere impegnata negli studi televisivi de La 7, ospite di Otto e Mezzo il programma di Lilli Gruber) e dell’assessore regionale alla salute Maria Sandra Telesca.

E così il ruolo dell’unica controparte è toccato al direttore generale della Aas n.3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli, Pier Paolo Benetollo, interrotto a più riprese dal pubblico che si aspettava risposte di tipo politico di fronte alle tante criticità emerse ad un anno di distanza dall’entrata in vigore della riforma sanitaria regionale.

Ad aprire la serata Monica Feragotto del Comitato Cicogna la quale ha ripercorso in un excursus di immagini ed articoli di stampa l’annata movimentista, per poi omaggiare con tanta commozione la figura di Pietro Qualizza, portavoce del Comitato di Cividale del Friuli, recentemente scomparso, compagno di tante battaglie.

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Si è passati quindi alle relazioni di Giusi Gubiani e Zaga Balog del Gruppo Facebook Io Voglio l’Ospedale a Gemona del Friuli. Nel primo intervento si è approfondita la doppia battaglia legale in corso ovvero l’esposto alla Corte dei Conti relativamente alle spese sostenute nell’adeguamento antisismico degli ospedali in FVG, l’altro in Procura a Udine per chiedere conto del Protocollo sulle maxi-emergenze, a rischio applicazione con la riduzione di personale e mezzi. E proprio entro la fine della settimana si dovrebbe sapere la decisione del giudice per un rinvio a giudizio o meno dei tre direttori generali dell’Aas citati nell’atto.

Nel secondo intervento – introdotto dall’audio con le dichiarazioni della Presidente Serracchiani in occasione della Festa dell’Unità di Osoppo dell’agosto 2014 – si è invece affrontato il nuovo piano per l’emergenza/urgenza: “si toglie un’ulteriore ambulanza, lasciando tutto il gemonese con una sola ambulanza di tipo A di giorno (affiancata da una di tipo B, con personale non sanitario) e una A di notte, visto che il mezzo aggiunto dal piano a Chiusaforte è diurno. La trasformazione del pronto soccorso in punto di primo intervento equivale poi ad un mero posteggio per l’ambulanza visto che sarà prevista l’uscita del medico e dell’infermiere, il che significa che potremo anche trovarci le porte chiuse”. E non poteva non essere citato il recente fatto di cronaca dei Vigili del Fuoco che si sono sostituiti all’ambulanza.

Quindi a ruota c’è stato il “tour” regionale sulle varie questioni aperte in campo sanitario, da Latisana a Grado, da Trieste a Cividale, a Pordenone. Ed ancora le voci dei medici e degli infermieri. Fino ad arrivare alle prime risposte fornite dal direttore generale Benetollo.

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Dichiarazioni evidentemente non sufficienti per la platea e per il territorio, come ha rimarcato il sindaco Paolo Urbani, nella sua sfuriata finale.

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A seguire gli interventi anche di Andrea Ussai, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle (erano presenti anche i colleghi consiglieri Novelli, Riccardi, Tondo, Revelant, Zilli, Agnola, Pustetto, Ciriani, Sergo) e di diversi cittadini. Le conclusioni sono state invece a cura di Claudio Polano, del Comitato “San Michele” che ai nostri microfoni ha stilato il bilancio della serata, confermando che la battaglia continua.

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LA FOTO GALLERY DELLA SERATA