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Serracchiani a Di Maio: “Il piano di ristrutturazione dell’Enel penalizza il FVG”

Il piano di ristrutturazione dell’Enel per la regione Friuli Venezia Giulia va rivisto perché troppo penalizzante e insufficiente a garantire un servizio adeguato ai cittadini”. Lo ha sostenuto la deputata del Pd Debora Serracchiani (nella foto), che ha presentato ai ministro per lo Sviluppo economico Luigi di Maio una interrogazione urgente in cui chiede “se il governo sia a conoscenza di un piano aziendale che penalizza fortemente il Fvg e se intenda assicurare in questa regione il mantenimento di un servizio essenziale che garantisce l’effettiva accessibilità e qualità della presenza di Enel sul territorio”.

Nell’interrogazione l’ex presidente della Regione fa presente a Di Maio che “Enel sarebbe intenzionata a chiudere tutti i Punti Enel che sono sempre stati i punti di contatto diretto con il cliente” e che “tale decisione provocherà ripercussioni negative per l’utenza sul territorio che sarà così privata di qualsiasi interlocuzione e costretta a rivolgersi a siti on-line, con un aggravio di difficoltà soprattutto per le persone anziane”. Serracchiani sottolinea inoltre che “anche e-distribuzione (società controllata da Enel che gestisce le reti di distribuzione fino al contatore dell’utente, ndr), ha avviato una pesante ristrutturazione aziendale, come denunciano le organizzazione sindacali di categoria, che hanno già dichiarato lo stato di agitazione”.

“In un primo momento – ricorda la parlamentare dem – la nuova ristrutturazione di Enel, presentata ufficialmente a Roma nel luglio 2018, comportava nella regione FVG la chiusura della Zona di Pordenone, il superamento dell’Unità operativa di Maniago e il superamento delle unità operative di Monfalcone. Dopo l’intervento delle organizzazioni sindacali è stata scongiurata la chiusura del presidio del territorio dell’alto pordenonese, ma l’azienda sembra intenzionata a chiudere l’unità operativa di Monfalcone, che sarà accorpata con la già esistente unità operativa Cervignano-Latisana”.
Per Serracchiani, il piano va rivisto anche nella parte relativa “alle chiusure delle attuali sedi di Tolmezzo e Tarcento, i cui tecnici ed operativi saranno dirottati in un’unica sede a Gemona del Friuli, abbandonando così le aree montane con una ulteriore contrazione degli organici”. Serracchiani ha chiesto pertanto al ministro Di Maio “quali iniziative intenda assumere per avviare un confronto con l’azienda concessionaria e con i sindacati, inteso a rivalutare il processo di ristrutturazione di Enel nel Fvg”.