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Sergo (M5S): «Grande idroelettrico, l’assessore Scoccimarro ascolti i sindaci della montagna»

“L’assessore Scoccimarro si rivolga direttamente ai sindaci dei Comuni interessati dalle grandi derivazioni idroelettriche, e non segua un percorso non previsto dalla legge”. Lo afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle, Cristian Sergo, dopo la risposta dell’esponente della Giunta regionale a un’interrogazione sulla materia.

“Due lettere inviate da 55 sindaci, una a dicembre e una a gennaio, non hanno avuto riscontro, né ci è stata data in aula la motivazione di questa mancanza. I primi cittadini chiedono giustamente lumi visto che sta per scadere il termine di 90 giorni per stabilire i criteri per la cessione gratuita dell’energia elettrica da parte dei concessionari ai territori interessati o, in alternativa, per la sua monetizzazione” ricorda Sergo.

“Se è vero che il termine non è perentorio – aggiunge il capogruppo M5S – viene comunque da chiedersi perché, a due anni dall’approvazione della legge nazionale, non si sia provveduto e consentito ai Comuni montani in cui insistono le grandi derivazioni di incassare milioni di euro che invece rimangono nelle casse dei concessionari”.

“Scoccimarro ha dichiarato di avere chiesto al Consiglio della Autonomie Locali l’individuazione di cinque sindaci per la stesura dei provvedimenti attuativi, quando invece la legge dice che vanno sentiti tutti i Comuni e le Comunità di montagna. Inoltre – conclude Sergo – visto che, secondo quanto dichiarato agli organi di informazione dallo stesso assessore che risponde agli esponenti del proprio partito ma non alle istituzioni locali, la bozza di regolamento è già pronta, ma non essendoci stata interlocuzione in commissione e non avendo ascoltato i sindaci, non possiamo che essere preoccupati su come si stiano realmente scrivendo quei regolamenti”.

LA REPLICA DI SCOCCIMARRO

L’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente ed energia, Fabio Scoccimarro, rispondendo a un’interrogazione in Consiglio regionale ha presentato il quadro del percorso attuativo della legge regionale che disciplina l’assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a uso energetico.

L’esponente della Giunta ha rivelato come “in questo periodo, assieme alla Direzione centrale, sia stata elaborata una proposta di modifica alla legge, concordandone i contenuti con il Ministero per scongiurare il rischio di impugnazione da parte del Governo: ciò non è accaduto, e le modifiche saranno inserite nella prossima legge regionale denominata ‘FVGreen’ in fase di redazione”. “In questo modo – ha aggiunto – non solo non è stato vanificato lo sforzo normativo e concertativo compiuto dalla Direzione regionale e dal Consiglio, che ha votato la legge all’unanimità, ma si è garantita la prosecuzione del percorso della legge per consentire al più presto l’attuazione delle previsioni contenute, a vantaggio del territorio”.

Entrando nel merito dell’interrogazione, l’assessore ha ricordato all’aula del Consiglio regionale che nella seduta del Cal dello scorso 15 settembre si era accordato affinché fosse lo stesso organismo a indicare un gruppo ristretto composto da non più di cinque sindaci del territorio montano, destinato ad affiancare l’assessore e gli uffici della Direzione ambiente ed energia nella stesura dei provvedimenti amministrativi attuativi della norma.

Scoccimarro ha quindi spiegato di avere inviato al presidente del Cal, lo scorso 27 gennaio, una lettera per richiedere al Consiglio delle autonomie locali di indicare i nomi dei sindaci, in rappresentanza del territorio interessato per la redazione del primo regolamento sulla fornitura di energia elettrica gratuita.

“Non siamo in ritardo di due anni rispetto all’emanazione della legge nazionale, ma – ha spiegato Scoccimarro – per evitare sforzi normativi vani e il rischio di impugnazione da parte dello Stato, abbiamo atteso l’esito delle sentenze sulle leggi approvate dalle altre Regioni, che sono state impugnate dal Governo. Le sterili polemiche strumentali cozzano con la realtà dei fatti: il Friuli Venezia Giulia tra pochi mesi potrà contare su una norma dall’alto potenziale ambientale, con importanti ricadute economiche sul territorio montano”