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Segnali di ripresa per l’artigianato in provincia di Udine

In provincia di Udine nel 2018 hanno aperto quasi tre imprese e mezza al giorno, 774 in tutto (nei primi 11 mesi dell’anno). Rispetto alle 3 del 2016, quando la natalità delle imprese artigiane ha toccato il minimo dal 2000, c’è stato un balzo in avanti di oltre tredici punti percentuali che possono sembrare pochi, ma in realtà rappresentano il segnale che il mondo artigiano attendeva. Se da un lato infatti in questi ultimi anni la mortalità delle imprese non si è mai arrestata, specie tra le aziende più piccole dove la crisi ha fatto maggiore selezione, dall’altro si era assistito a una frenata delle aperture. “Colpa della congiuntura economica, di un Paese che non agevola l’imprenditoria e da una generale sfiducia. L’aumento che oggi salutiamo – ha detto stamattina il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti (nella foto), presentando il report realizzato dall’Ufficio studi dell’associazione di categoria sul 2018 delle imprese artigiane in provincia di Udine – è quindi il segno che qualcosa sta cambiando, che si torna ad aprir bottega, non ancora abbastanza da assorbire il dato sempre alto della mortalità, ma nemmeno poi tanto lontano”.

Imprese e lavoratori. A fine settembre erano rispettivamente 13.930 le imprese artigiane attive in provincia di Udine, 33.390 gli addetti. Le prime erano calate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente di 65 unità (erano 13.995 a fine settembre 2017), al contrario degli addetti che regalano una sorpresa: nonostante il leggero calo dello stock delle imprese, le maestranze sono infatti aumentate del +1,1%, 347 in valore assoluto. “Significa – ha spiegato il presidente Tilatti – che se da un lato le piccole aziende, quelle con uno o due addetti, continuano a soffrire, le imprese più strutturate, dopo aver stretto i denti gli anni scorsi, non di rado chiedendo anche più di qualche sacrificio ai propri dipendenti, oggi sono tornate ad assumere”. Impresa peraltro non facile, data la perdurante difficoltà di trovare sul mercato del lavoro le figure professionali più ricercate.

Settori: chi sale, chi scende. Nel 2018 ci sono stati soprattutto due settori che dopo lunghe difficoltà hanno segnato l’inversione di tendenza. Si tratta degli impiantisti e delle imprese attive nel comparto moda. In entrambi i casi si tratta di settori in calo dal 2009 che dunque, dopo 10 anni di segni meno, tornano finalmente a vedere la luce. Resta invece un miraggio per le imprese di autoriparazioni, quelle della comunicazione e dei servizi innovativi, il settore artistico, i trasporti e la logistica, le manifatture-subforniture e il legno-arredo (pur in miglioramento).

Ripresina-edilizia. Segno meno anche per le costruzioni tra le file degli artigiani, ma il comparto merita un cenno a parte.  Allargando il campo dalle imprese artigiane alle più strutturate Pmi, il bilancio dell’anno diventa positivo. L’ufficio studi ha preso in considerazione i dati della Cassa edile di Udine relativamente ad aziende con dipendenti (contratto edilizia) e ha visto che le imprese sono cresciute (ancora una volta il dato è riferito al 30 settembre 2018 rispetto alla stessa data dell’anno precedente) di 25 unità (+3,5%) attestandosi a 743 imprese per un totale di 3.824 addetti, a loro volta aumentati di 350 unità, pari a ben il +10,1%).

Bentornato credito. Dopo 7 anni quasi ininterrotti in calo, a fine estate la variazione tendenziale (riferita cioè all’anno precedente) dei prestiti alle imprese della provincia di Udine è tornata positiva. Ad agosto 2018 l’aumento è stato del +1,5% rispetto allo stesso mese del 2017, a settembre del +2,2%. E le variazioni sono positive anche circoscrivendo il perimetro alle micro imprese fino a 5 addetti.

Infine un cenno al saldo d’opinione sul fatturato estratto dalla XXV indagine congiunturale dell’artigianato in provincia sempre a cura dell’Ufficio studi di Confartigianato Udine. Quali sono le aziende con le migliori performance? Quelle che lavorano nella subfornitura a imprese produttrici (+18%), hanno sede nel Basso Friuli (+21%), sono Pmi artigiane (5 o più addetti) ed esportano (+25%).

A presentare i dati è stato stamattina il responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato Udine, Nicola Serio, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato oltre a Tilatti anche i vicepresidenti Edgarda Fiorini e Giusto Marig, la presidente del Movimento Donne Impresa, Filomena Avolio, e il vicesegretario dell’associazione Salvatore Cane.