Riprendono domenica mattina le ricerche dell’escursionista disperso fra Sappada e la Val Pesarina
Si è conclusa la terza giornata di ricerche per l’escursionista quarantacinquenne di Spinea M. B., scomparso lo scorso mercoledì 11 settembre durante una escursione tra i monti di Sappada.
Anche oggi un grande dispiegamento di forze ha operato alla sua ricerca, coordinata dal Soccorso Alpino e Speleologico.
Settanta i soccorritori al lavoro tra Soccorso Alpino del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, Guardia di Finanza, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, dieci Unità cinofile, droni e tre elicotteri. Quello della Protezione Civile che ha setacciato di nuovo con il sistema di rilevamento di apparecchiature elettroniche le zone non perlustrate ieri; l’elicottero della Guardia di Finanza di Bolzano e l’elicottero dei Vigili del Fuoco giunto da Venezia, che hanno portato squadre di uomini in quota e hanno completato la ricognizione generale sul Col di Laner, a Col dei Mughi (su due canali ripidi) e verificato il corso del Piave nel suo tratto sappadino.
Settanta i soccorritori al lavoro tra Soccorso Alpino del Friuli Venezia Giulia e del Veneto, Guardia di Finanza, Protezione Civile e Vigili del Fuoco, dieci Unità cinofile, droni e tre elicotteri. Quello della Protezione Civile che ha setacciato di nuovo con il sistema di rilevamento di apparecchiature elettroniche le zone non perlustrate ieri; l’elicottero della Guardia di Finanza di Bolzano e l’elicottero dei Vigili del Fuoco giunto da Venezia, che hanno portato squadre di uomini in quota e hanno completato la ricognizione generale sul Col di Laner, a Col dei Mughi (su due canali ripidi) e verificato il corso del Piave nel suo tratto sappadino.
Nell’ipotesi che l’escursionista, molto allenato e munito della nuova cartina della zona, abbia compiuto in tempi brevi la sua gita e abbia deciso di proseguire per un tratto per arrivare in prossimità della sua abitazione senza percorrere l’ultimo tratto di strade asfaltate, si perlustrerà anche la zona che da Casera Siera porta verso Casera Geu.
L’ipotesi è dunque quella che, una volta sceso dal Passo dell’Arco abbastanza presto e con ancora qualche ora di sole e tempo splendido a disposizione, abbia deciso di prendere il Sentiero Naturalistico del Rio Lech in direzione della seggiovia del Pian dei Nidi per andare verso casa e poi, invece di scendere, abbia deciso di proseguire oltre.