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Revelant (AR): “Per Internet in montagna meno parole e più km di fibra”

“Dai più recenti ‘Siamo ad una svolta fondamentale’, riferito all’accordo di programma con il Mise per lo sviluppo della banda ultra larga, e al ‘risultato straordinario’ per le manifestazioni di interesse per erogare servizi di connettività a cittadini ed imprese attraverso la rete Ermes, ai più lontani ripetuti comunicati sulla rete wireless che avrebbe portato internet per tutti in montagna, possiamo dire che di annunci senza seguito dell’assessore Santoro e della presidente Serracchiani ce ne sono stati molti; a mancare però sono state le opere, quelle che invece realmente servono al territorio.”

Ad intervenire sul tema è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, preoccupato per il tempo perso per quelle che definisce scelte sbagliate operate dalla Giunta per portare la connettività internet in montagna.

“Recentemente l’assessore Santoro ha addirittura avuto il coraggio di accusare il governo Tondo per i ritardi ancor oggi presenti, dimenticandosi che è già iniziato il quarto anno del ‘suo’ governo e di aver fatto poco o nulla nel territorio montano rispetto a quanto già precedentemente programmato, se non appunto dato spazio a inutili comunicati, che nulla servono ad aziende e cittadini.

“L’unica scelta tanto sbandierata – continua il consigliere Revelant – è stata quella di concedere solo poco tempo fa 1 milione e 500 mila euro alle Comunità Montane per la realizzazione delle infrastrutture per la rete wireless finalizzata proprio a superare il digital divide in queste zone. Scelta che avevo contestato per l’inefficacia rispetto anche ai parametri imposti dalla Comunità europea per il 2020, dimostrata poi dai fatti con il disinteresse delle aziende e l’esito negativo del bando stesso.

“Bene, non è passato nemmeno un anno da tale scelta strategica che la maggioranza dichiara il fallimento di tale procedura e con un articolo del prossimo assestamento toglie tali risorse alla Comunità Montana riconoscendone però le spese per la progettazione, ben 42.000 euro buttati nel cestino per opere che mai si realizzeranno. E intanto i cittadini pagano.

“Non solo, contestualmente la Giunta Serracchiani si disinteressa del progetto RuNe, che avrebbe coinvolto operatori privati che con risorse proprie, della Comunità Europea e della Banca Mondiale avrebbero portato la banda larga, attraverso la fibra ottica, nelle case e nelle aziende inserite nei territori rurali o zone bianche a fallimento di mercato, senza nessun onere per la comunità.

“L’unica certezza che mi rimane – conclude il vicecapogruppo di Autonomia Responsabile Revelant – è che cittadini ed aziende della nostra montagna, a livello di connettività internet fondamentali per lo sviluppo di questi territori, per molti anni ancora faranno parte del terzo mondo. Anzi mi correggo, anche questi ci hanno già sorpassato da tempo. Semplicemente una vergogna”.