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Recuperati gli 8 escursionisti in difficoltà nella zona di Venzone

Sono rientrati tutti sani e salvi gli otto escursionisti che hanno richiesto aiuto al rientro da una gita al Monte Soreli, a Nord Ovest del Monte Plauris, in comune di Venzone.

Si tratta di una compagnia di persone di età compresa tra i 30 e i 60 anni proveniente da varie località (Tarvisio, Moggio Udinese, San Pietro al Natisone).
Erano partiti al mattino da Stazione Carnia con l’intenzione di raggiungere il Monte Soreli, percorrerne tutta la cresta fino al Passo Meleit e rientrare per un altro sentiero fino al Rifugio Franz e quindi a Tugliezza, dove avevano lasciato una automobile. Purtroppo una volta arrivati verso la cresta hanno riscontrato la presenza di neve, che avrebbe reso la traversata più rischiosa e hanno deciso di rientrare per la stessa via di salita.

La chiamata al Soccorso Alpino di Udine è arrivata intorno alle 16 direttamente in stazione. Gli escursionisti si sono accorti di aver smarrito il sentiero intorno ai 1200 metri di quota, ritrovandosi in una zona impervia.
La richiesta in un primo tempo è stata quella di essere guidati a distanza sulla giusta traccia. Avendo utilizzato fin dal mattino l’applicazione GeoresQ il Soccorso Alpino è riuscito a individuare il punto in cui la traccia era stata persa e a indirizzare i gitanti. Poco dopo però, a quota 1000 di altitudine, gli escursionisti si sono trovati nuovamente fuori dalla traccia canonica e hanno richiamato in stazione per essere guidati. A quel punto, visto l’imminente arrivo del buio e il peggiorare del meteo, il Soccorso Alpino ha suggerito loro di fermarsi e attendere. Il gruppo disponeva infatti solamente di tre torce frontali e scendere al buio poteva esporli ad ulteriori rischi. Le squadre, otto uomini del Soccorso Alpino e della Guardia di Finanza, sono partite a piedi e hanno raggiunto il gruppo alle 19. I soccorsi si sono conclusi intorno alle 21.L’intervento è stato da un punto di vista tecnico molto importante per l’efficace applicazione di diversi sistemi di georeferenziazione a distanza come GeoresQ ma anche SMSLocator attraverso la centrale di Torino. I due sistemi hanno consentito rispettivamente prima la tracciatura del percorso effettuato dalla comitiva e poi l’individuazione del punto esatto in cui si erano fermati in una modalità che prima d’ora non era mai stata messa in pratica con piena garanzia di successo e risparmio di tempo.