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Per evitare l’estinzione i goral dalla coda lunga “emigrano” dall’Asia al Parco delle Prealpi Giulie

Grazie alla collaborazione avviata con le aree protette russe ed in particolare con la Riserva della Biosfera di Kronotsky, il Parco delle Prealpi Giulie riceverà a breve alcuni esemplari di Goral dalla Coda Lunga (Naemorhedus caudatus). Si tratta di un mammifero artiodattilo della famiglia dei Caprini originario delle zone al confine fra Cina, Corea e Federazione russa, considerato a rischio di estinzione.

La traslocazione degli animali avverrà fra pochi giorni ed è stata approvata dall’Ente nazionale per la protezione della fauna, competente in materia.

Il progetto non ha solo un valore simbolico di stima e amicizia fra realtà che, pur lontane, hanno molte analogie e condividono gli stessi obiettivi, ma si propone anche risultati negli ambiti della conservazione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici.

Come detto infatti la specie è a rischio estinzione e le autorità russe ritengono strategico per la sua salvaguardia individuare nuovi areali di diffusioni, lontani dal nucleo originario messo a rischio dalla diffusione locale di patologie. Sono così previsti trasferimenti nel Caucaso, nei Carpazi, sui monti dell’isola di Hokkaido ed in ambito alpino. Zone ritenute idonee anche alla luce dei mutamenti climatici in corso che rendono questi territori particolarmente vocati ad ospitare il Goral.

Dal momento che questo progetto è sostenuto a livello internazionale un’équipe di esperti di diverse parti del mondo monitorerà gli esemplari presenti incrociando i dati veterinari e di comportamento con quelli meteorologici. Ai tecnici già al lavoro si affiancheranno anche i faunisti incaricati dal Parco che intende coinvolgere anche l’Università di Udine e l’Associazione meteorologica FVG.

Anche tecnologie innovative, comprendenti l’uso di minidroni, microchips e videocamere intelligenti, verranno messe a disposizione per consentire un adeguato controllo dell’andamento.

La liberazione degli animali avverrà all’interno dei compendi malghivi di Coot e di Confin ai cui gestori va il ringraziamento del Parco per la disponibilità e la collaborazione prestata.

Non appena nota la data del rilascio, che avverrà alla presenza di autorità e tecnici russi, il Parco provvederà a dare adeguata informazione a quanti fossero interessati ad assistere all’evento.

Si tratta quindi di un progetto di grande significato e spessore che non potrà che dare lustro e visibilità all’intero territorio regionale.

Qualora l’iniziativa dovesse avere il risultato sperato le autorità russe non escludono la possibilità di mettere a disposizione del Parco una coppia di Leopardi delle nevi, per ricreare la piramide alimentare all’interno della quale il Goral è inserito.

(foto Margot)