CarniaCultura

Pace alla Guerra, si parte questa sera da Timau di Paluzza

Una rassegna nuova, e non soltanto perché si affaccia per la prima volta in Carnia: nuova anche per il suo modo di raccontare la Grande Guerra.
Si tratta di Pace alla guerra. Reportage virtuale storico-musicale in sei episodi. Note di vita bellica in Carnia 1916-1917, in scena con sei spettacoli, che ha debuttato lo scorso 25 aprile e continua fino a sabato 1 luglio in diversi paesi e città tra Carnia e Friuli.

Sei performance tra storia, teatro e musica che inventano  delle bizzarre interviste impossibili in forma teatrale con accompagnamento musicale dal vivo. Il secondo appuntamento è atteso per lunedì 1 maggio alle ore 16 a Timau di Paluzza nella Sala Parrocchiale San Pio X, quando si racconta di sacrificio. L’amica di Maria. Dialogo rigenerante storico-musicale sul mito di Maria Plozner & delle Portatrici Carniche (questo il titolo dello spettacolo) affronta ancora un caso più e più volte discusso, quello delle cosiddette Portatrici Carniche, di cui Maria Plozner, uccisa da un cecchino, è l’emblema. Un gruppo di donne che tra il 1915 ed il 1917 con abnegazione e disciplina giornalmente s’inerpicavano dal fondovalle con le loro gerle, facendosi carico di quei rifornimenti necessari agli uomini che stavano tenendo tenacemente saldo il fronte bellico sul crinale delle Alpi.
I bizzarri intervistatori sono Adriano Giraldi in Guerrino Pacifici e Maurizio Zacchigna in Miro Vojnovich; Roberta Colacino è Rosalia Schiratti Barachino (voce attraverso la quale si ricostruisce da una nuova angolazione la figura della Plozner). Il Gruppo Strumentale Lumen Harmonicum tiene viva la parte musicale (Mauro Verona – corno, Marco Favento – violino, Massimo Favento – violoncello, Denis Zupin – percussioni).

Proprio Rosalia Schiratti Barachino, una maestra elementare del primo dopoguerra, è oggetto della nuova intervista impossibile: colei che forse per prima ha creato il mito di Maria Plozner Mentil. E i nostri “strani” giornalisti provano a parlarne con lei, spostando però la figura di Rosalia al di fuori della retorica del Ventennio e ponendola, piuttosto, a “braccetto” con le altre donne, più vicina alla realtà cruda che trasmette più fedelmente il sacrificio delle Portatrici. Lo spettacolo evidenzia diverse possibili interpretazioni, dettate dallealterne condizioni storico sociali della storia di Maria e abbraccia un’ampia visione del sacrificio e della condizione femminile in generale.

La cura di Pace alla guerra (l’idea, i contenuti testuali e musicali, la supervisione) è di Massimo Favento; la regia teatrale èdell’Associazione Mamarogi e le illustrazioni – prodotte ad hoc sui personaggi delle storie, sono di Mauro Zavagno. Pace alla Guerra è un progetto di Lumen Harmonicum e si svolge con il contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia. Grazie alla collaborazione della Fondazione “Luigi Bon”, Pace alla Guerra si propone come anteprima della ormai storica rassegna Carniarmonie. A collaborare al progetto, inoltre, sono anche,  Mamarogi, la Società Triestina di Cultura“Maria Theresia”, ArteFumetto MusicaTutti e il Comune di Udine – Udinestate 2017, l’Associazione Nazionale Alpini – Sezione di Udine e il Centro Studi Musica e Grande Guerra (Reggio Emilia).

Volentieri segnaliamo, sempre a Timau, la sera del 30 aprile (alla casa della Gioventù) la commedia brillante ‘Ne manie di sassîns! (Ti còpin par une monade.) di Sereno Mentil per la regia di Giovanni Marmai. Lo spettacolo è proposto dalla Compagnia Teatrale di Enemonzo, si svolge in due atti,  in lingua friulana.


Gli spettacoli di Pace alla Guerra continuano il 21 maggio, il 2 giugno, il 29 giugno e il primo luglio con altri quattro episodi-reportage
nei quali si “rivedono” alcune pagine divenute aneddoti e leggende con gli occhi esterni delle persone comuni, dei non protagonisti.