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Ok all’omologa Coopca, in arrivo i bandi per le aste

di DAVID ZANIRATO

Il Tribunale fallimentare di Udine ha omologato il concordato preventivo di Coopca, la cooperativa carnica di consumo di Amaro (Udine). Il decreto è stato notificato alle parti interessate. Nel provvedimento i giudici hanno nominato commissario liquidatore la commercialista Paola Cella. Nel decreto sono inserite anche la nomina del comitato dei creditori e indicazioni sulla vendita dei beni.

I PROSSIMI PASSI

Lunedì alle 15.30 si riunirà il Comitato dei Creditori al quale spetterà innanzitutto l’ultima parola sui bandi di gara per le aste dei beni che sono già stati predisposti per accorciare i tempi. Cinque le persone che vi faranno parte (il massimo consentito dalla legge): si tratta della Popolare di Cividale in rappresentanze delle banche, Amga Energia e Servizi e Aia – Agricola italiana alimentare per i fornitori, Ivana De Cecco per i lavoratori dipendenti, Tommaso Angelillo per i soci prestatori (sarà rappresentato dal legale Gianberto Zilli).

I VINCOLI
Nel loro dispositivo i giudici hanno confermato che il concordato proposto, di tipo misto, prevede: l’accettazione delle offerte irrevocabili di acquisto di specifici rami aziendali e annessi immobili già pervenute alla proponente se ritenute convenienti dal liquidatore; vendita a mezzo di procedure competitive dei residui rami aziendali; vendita a mezzo di contratto estimatorio, del magazzino merci; ordinaria liquidazione per crediti (anche risarcitori), residuo magazzino e tutto il resto; vendita delle partecipazioni nelle controllate (Immobilcoopca, S.Liberale, Conca d’Oro), in alternativa trasferimento ai creditori del prezzo ricavato dalla cessione di tutti gli immobili o rami in proprietà delle suddette.

GLI OBIETTIVI
“Tutto ciò – scrivono i giudici – dovrebbe consentire secondo le più aggiornate previsioni del commissario giudiziale di ricavare complessivamente 44,3 milioni di euro circa, con cui pagare immediatamente poi i creditori prededucibili (2,8 milioni), i privilegiati (30,8 milioni, con esclusione del creditore ipotecario Popolare di Vicenza) e quindi, per il residuo, stimato in 10,6 milioni, i chirografari, suddivisi in classi (1% banche, 32% fornitori, 67% soci prestatori), il tutto entro il settembre 2018. Sono postergati i crediti sorti per effetto della richiesta di rimborso delle azioni e non ancora liquidati”. Se le stime fossero rispettate, in definitiva ai 3 mila soci con i risparmi congelati il concordato dovrebbe restituire il 26% circa di quanto depositato, al quale poi si aggiungerebbe il 50% promesso dall’atto liberare delle coop.