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Messa in sicurezza del Tagliamento, l’assessore Sara Vito ad Osoppo

65861_3VitoTagliamento18lu16Mettere in sicurezza il Tagliamento anche in situazioni di piene straordinarie, come già successo nel 1966 e nel 1984, è un obiettivo che l’assessore regionale all’Ambiente, Sara Vito, ha confermato ad Osoppo al termine del sopralluogo in alcune zone considerate critiche del fiume che divide in due il Friuli Venezia Giulia.

“Nel corso di questa legislatura – ha evidenziato Vito ai rappresentanti dei Comuni del Gemonese ed ai consiglieri regionali Barbara Zilli e Roberto Revelant – sono stati fatti passi avanti importanti grazie alla legge regionale 11/2015 sulla difesa del suolo che ha segnato un cambio di passo in merito a questa tipologia di interventi”.

“Ora – ha affermato – andiamo nelle specificità del Tagliamento con la sua messa in sicurezza per una completa tutela del territorio. Dopo molti anni – ha aggiunto Vito – finalmente sta per essere realizzato un intervento sulla sponda sinistra del fiume, all’altezza di Ospedaletto (Gemona), per il quale abbiamo destinato 1,1 milioni di euro attraverso l’accordo Stato-Regione per il rischio idrogeologico”.

 

Rilevando che il piano di gestione dei rischi da alluvione non presenta reali emergenze per quanto riguarda questo tratto del Tagliamento, Vito ha sottolineato l’esigenza e la volontà di realizzare uno studio di fattibilità per garantire la pulizia dalla vegetazione, assicurare la stabilità degli argini ed eliminare gli accumuli di ghiaia in quest’area così come già previsto in località Cornino di Forgaria del Friuli.

“Il piano di gestione dei rischi da alluvione relativo al Tagliamento – ha spiegato l’assessore all’Ambiente – ha già identificato le aree allagabili, permettendoci ora di concentrarci sulle situazioni locali per approfondirne i dettagli. A questo proposito, l’intervento sulla sponda destra nell’area di Forgaria che abbiamo inserito nel sistema di finanziamento nazionale Rendis (“Repertorio nazionale degli interventi per la difesa del suolo”) potrebbe essere ampliato ed integrato alla luce di quanto osservato oggi, mentre – ha concluso – sulla manutenzione degli argini possiamo e dobbiamo lavorare in diretta per abbreviare le tempistiche”.