Legno, Arredo, Edilizia e agroalimentare. In cerca dei nuovi mestieri per la Montagna
Entra nel vivo l’attività del polo tecnico professionale dell’economia della montagna, una rete tra scuole, enti di formazione, imprese ed enti di ricerca e innovazione per lo sviluppo dell’occupazione nelle aree montane. I contenuti del progetto, presentato oggi a Udine, puntano a far lavorare assieme i protagonisti della formazione e del lavoro per creare nuova occupazione in montagna, a partire dagli investimenti sul capitale umano.
L’obiettivo è creare percorsi formativi coerenti con le possibilità di sbocco professionale ma anche avviare nuova imprenditorialità nei settori strategici dell’area montana: foresta/legno, arredo e bioedilizia, energia e sostenibilità ambientale, turismo e agroalimentare. Per la Regione, il progetto ha una missione più ampia poiché opera anche per rafforzare la scolarità delle aree montane più lontane dai grandi centri urbani, stringe una relazione stretta con il mondo del lavoro, fornisce informazioni necessarie a sviluppare i talenti con l’obiettivo di far restare i giovani sul territorio sviluppando idee innovative per il territorio stesso.
Sono una ventina i soggetti coinvolti: 5 scuole con capofila l’Isis Fermo Solari di Tolmezzo, 11 enti di ricerca e formazione, il cluster arredo e sistema casa, il Parco agroalimentare, Confindustria Udine e il Consorzio Innova, oltre all’Uti della Carnia. Il progetto unitario si articola in quattro sotto progetti, il primo dei quali, coordinato dall’Istituto di ricerche economiche e sociali (Ires), consiste nella creazione di un Osservatorio sui fabbisogni formativi e professionali dell’economia della montagna. Concretamente, l’Osservatorio avvierà un’indagine tra 100 imprese, con un approfondimento sul 40 per cento delle stesse, per giungere alla definizione dei profili e delle competenze professionali più ricercate. Oltre al quadro attuale, l’Osservatorio cercherà, attraverso le aziende, di delineare anche gli scenari di innovazione, per intercettare i fabbisogni formativi futuri.
L’Osservatorio in questo modo fornirà informazioni utili allo sviluppo degli altri sotto-progetti che si articolano in un programma di orientamento, che coinvolgerà, sotto la guida della cooperativa Cramars, le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, con incontri e laboratori nelle scuole. Gli ultimi due sotto-progetti si rivolgono l’uno a studenti e imprese per creare modelli mirati di alternanza scuola/lavoro (con il coordinamento dello Ial Fvg) e l’altro ai dirigenti e docenti scolastici per arricchire l’offerta formativa (con il coordinamento dell’Enaip).
Determinante e centrale sarà il ruolo degli imprenditori e delle parti sociali nel trasmettere fiducia nella possibilità di sviluppare un futuro occupazionale qualificato su tutta l’area montana della regione, per limitare la diaspora dei giovani verso altre destinazioni, diaspora che spesso trova avvio già nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado agli istituti superiori