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Legambiente: “Regione inerme sulla cessione degli impianti idroelettrici minori”

“E’ definitiva l’operazione di cessione di numerosi impianti idroelettrici minori (26) da A2A e SEL (Società Idroelettrica Altoatesina), entrambe società di proprietà pubblica, senza che la Regione ci abbia messo il becco per fare quello che amministratori, imprenditori e società civile da anni stanno chiedendo: istituire una Società pubblica, sul tipo proprio di quelle come A2A e SEL, che acquisisca e gestisca non solo i principali impianti idroelettrici presenti sul territorio regionale, ma svolga un ruolo di governance dell’acqua tale da massimizzare l’utile per il nostro territorio montano”.
Così si esprime Legambiente FVG, tramite il responsabile acque Emilio Gottardo, in relazione alla notizia pubblicata su RSN News nei giorni scorsi: legambiente“Abbiamo chiesto più volte, a viva voce, che la Regione assuma un ruolo attivo nella gestione dell’idroelettrico regionale; anche nelle recenti Osservazioni al Piano regionale Tutela Acque abbiamo rilanciato questo tema, senza che vi siano state risposte. Ora apprendiamo dalla stampa che quanto era già stato deciso, nel 2012, fra le società idroelettriche che operano in Friuli diviene realtà: passaggio di mano per gli impianti minori da Edipower (controllata al 100% da A2A) a SEL e riassetto definitivo della proprietà degli impianti maggiori con Ampezzo e Somplago che restano in mano alla milanese A2A. Forse ormai è troppo tardi per quanto riguarda la proprietà degli impianti – prosegue Gottardo -, ma resta pur sempre la speranza che la Regione si ravveda in tempo per riappropriarsi almeno delle concessioni a derivare in essere alla scadenza (2021) e decida di costruire invece un progetto di partnership pubblico-privato con l’obiettivo di valorizzare le risorse idroelettriche oggi prevalentemente in mano a società extra regionali”.
Per realizzare una simile operazione non mancano i partner, basti pensare ai distributori privati (Secab e Società idroelettrica Fornese) e ai consorzi industriali. “Legambiente – conclude Gottardo – si augura che tutto il possibile venga fatto per non lasciarsi sfuggire un’altra importante occasione per creare importanti ricadute economiche di cui il territorio montano ha assoluto bisogno”.