CarniaCulturaPrimo pianoSpettacoli

La “Setemane de culture furlane” si chiude con l’omaggio ai fusilâts di Cercivento

Volge al finale l’VIII edizione della Setemane de culture furlane – Settimana della cultura  friulana promossa dalla Società Filologica Friulana, che anche nel 2021 si è confermata come  una rassegna che guarda al futuro e alle tecnologie dell’informazione per promuovere l’identità  culturale friulana, con il suo ricco e variegato programma di oltre 80 eventi, molti dei quali si  sono svolti e si stanno svolgendo on line sul sito www.setemane.it. 

Sullo stesso sito si potranno seguire anche molte delle iniziative di questo ultimo fine settimana, che si è aperto questa mattina 10 con la conferenza Pilacorte, scultore lombardo in  Friuli: interverranno Giuseppe Bergamini, Vieri Dei Rossi e Isabella Reale per presentare  l’opera del più celebre degli scultori lombardi attivi in Friuli in epoca rinascimentale, autore di  preziose statue, altari, portali, fonti battesimali, acquasantiere, e balaustre in tutto il Friuli storico.  Nel pomeriggio e alla sera appuntamento dantesco nei 700 anni della morte del sommo poeta:  si inizierà alle ore 16.30 con il convegno “Ces fastu crudeliter accentuando eructuant”.  Dante e il Friuli, settecento anni dopo nel corso del quale si discuterà dell’interesse che  l’opera di Dante ha avuto in Friuli dal tardo medioevo a oggi, testimoniata dalla leggenda del suo  soggiorno nel Patriarcato, dove avrebbe composto parte della Commedia; si parlerà inoltre della  presenza in biblioteche friulane di preziosi manoscritti e stampe del poema, di scritti di letterati sostanziati di citazioni e reminiscenze dantesche, di notevoli imprese traduttive in lingua friulana.  L’incontro sarà introdotto da Oldino Cernoia e moderato da Andrea Tilatti con gli interventi di  Alessandro Maria Re, Paola Siano, Alessio Decaria, Chiara Kravina e Carlo Londero. Alla sera,  alle 21, l’incontro Dante par furlan. Valutazion di un’esperience, in cui Oldino Cernoia, Paolo  Patui e Carlotta Del Bianco discuteranno del progetto realizzato dal Teatri Stabil Furlan, in  collaborazione con la Fondazione de Claricini Dornparcher, che ha previsto la realizzazione  delle riprese audio e video di sette brani tratti dalla Divina Commedia tradotta in friulano. Sarà  quindi l’occasione per una prima valutazione di questo progetto, saranno analizzati il loro  significato socioculturale e la “plasticità” della lingua friulana, che riesce ad interpretare la  Commedia con una non comune profondità.  

Domenica 16 maggio alle 10 matinée con Enos Costantini A torzeon pal Comun di Dolegne  alla scoperta delle ricchezze non solo enologiche ma anche culturali di Dolegna del Collio,  territorio in cui nacque il poeta Pietro Zorutti e che a giugno ospiterà la “Fraie de vierte”, festa di  primavera della Società Filologica. Alle 12.30 da palazzo De Gleria a Povolaro scopriremo la  ricetta della “pite”, dolce carnico che il cuoco Gianni Cosetti, scomparso venti anni fa, ha  riscoperto, rinnovato e reso famosa assieme ad altre Ricette tradizionali della Carnia illustrate  dalla figlia Anna intervistata dalla foodblogger Annalisa Sandri. Alle ore 16 Liliana Ferrari e Ivan  Portelli ricorderanno nel cinquantesimo dalla scomparsa la figura dell’ecclesiastico goriziano  Monsignor Luigi Fogàr (1882-1971), pastore di coerenza evangelica.

Finale alle 21, con la lettura scenica Tra lûs e scûr (Çurçunvint) ispirata alla tragedia dei fusilâts di Cercivento, nella  versione originale di Carlo Tolazzi con Alessandro Maione, Filippo Quezel e Massimo  Somaglino. Due alpini della Grande Guerra, un carnico e un friulano maniaghese, rinchiusi in  una sagrestia tristemente riconvertita in prigione, incriminati sotto l’infamante accusa di  insubordinazione e combutta con il nemico, sospesi nell’attesa del proprio destino che di lì ad  un’ora sarà di morte. Un intrecciarsi di sentimenti – rabbia, protesta, paura, ricordi, umiliazione,  accettazione, speranza e disperazione – in un’altalena di umana pietà. Atto unico vincitore nel  2002 del Premio “Renato Appi”, viene presentato per la ‘Setemane’ in lettura scenica nella  versione originale della drammaturgia, che prevede la presenza di un terzo personaggio, don  Luigi Zuliani parroco di Cercivento, poi eliminato nella versione scenica in italiano del lavoro  presentato da Riccardo Maranzana e Massimo Somaglino a Mittelfest 2003. Lo spettacolo  ‘Cercivento’ è attualmente prodotto e distribuito dal Teatro dell’Elfo di Milano.