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La Rsa della Casa di Riposo di Tolmezzo riaprirà a breve e sarà gestita dall’Azienda Sanitaria

La Carnia riavrà la sua Rsa. La buona notizia arriva dall’incontro che aveva come tema principale la riapertura del fondamentale servizio, chiuso non senza polemiche lo scorso 5 novembre. Il tavolo che ha partorito tale accordo, si è svolto lo scorso 8 febbraio tra il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Universitaria del Friuli Centrale (ASUFC) Dott. Denis Caporale, Dario Zearo Vicepresidente dell’Asp tolmezzina Don Luigi Scrosoppi, il vertice della Comunità di Montagna della Carnia Ermes De Crignis, l’Assessore alla salute dell’ente sovracomunale Adelia Candotti e l’ex Sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo nella funzione di componente del comitato.

La Rsa riaprirà senza tagli sui suoi 22 posti e verrà rilocata alla Luigi Scrosoppi ma con gestione nuovamente a carico dell’azienda sanitaria. «In breve verrà formalizzato l’atto tra ASUFC ed Asp della Carnia – hanno garantito gli autori del tavolo». Inoltre, con il recente atto aziendale, il dott. Caporale nella sua funzione amministrativa, ha assicurato che i reparti e i servizi dell’ospedale Sant’Antonio Abate non incorreranno ad alcuna revisione o ridimensionamento. Queste le notizie più significative e che portano una boccata di ossigeno ad una situazione ormai asfittica ed insostenibile.

Su impulso dell’ospedale tolmezzino che, quale riferimento non solo della conca ma di tutta la vasta area carnica si è fatto in questi mesi carico del servizio Rsa, degli utenti e degli amministratori dei comuni montani, si è voluto capire quale sorte sarebbe occorsa al reparto che era in seno all’Asp Don Luigi Scrosoppi e che per carenza di personale aveva dovuto appunto chiudere i battenti alla fine del 2021. «Non era più rimandabile l’incontro per parlare dell’Rsa non solo di Tolmezzo ma di tutta la Carnia – ha dichiarato il presidente della Comunità di Montagna Ermes De Crignis. Abbiamo convenuto che una riapertura urgente fosse l’unica risposta possibile per evitare la destrutturazione del servizio sanitario della nostra area, già gravata da complessità che da anni si sta tentando di sciogliere. In più va rafforzato e sostenuto il presidio ospedaliero tolmezzino Sant’Antonio Abate per la funzione vitale che ha per tutta la vasta circoscrizione territoriale».

Adelia Candotti che segue dal principio gli sviluppi di questa vicenda, ha illustrato l’azione intrapresa in risposta ad un quadro sanitario diventato preoccupante: «la Comunità di Montagna pone il tema della sanità come uno degli aspetti fondamentali e di trattazione contingente. É vitale che ora l’ospedale venga alleggerito dal reparto di Rsa e che tutti i presidi della salute e tutti i servizi territoriali annessi, vengano non solo garantiti ma rafforzati. Il Covid ha aumentato l’urgenza di azioni mirate. Da implementare subito assunzioni di personale socio/sanitario assistenziale».

Questo ultimo punto è una delle conditio sine qua non sarà possibile riaprire la Rsa. «La restituzione della Residenza sanitaria assistenziale al territorio – Candotti- avverrà tanto più rapidamente quanto il reperimento del personale. Si tratta della struttura di riferimento per la Carnia vista la sua posizione strategica. Dopo la parentesi Covid, aveva ripreso la sua funzione con una richiesta sempre crescente di accoglienza a utenti con problematiche sociali e sanitarie (malati oncologici in fase terminale), convalescenze ortopediche, affezioni neurologiche e cardiache. Inoltre l’assistenza a domicilio dei malati cronici offriva sollievo anche alle famiglie».

Luca Boschetti (Lega), nella sua funzione di Consigliere regionale, valuta l’importanza del reimpianto del servizio di Rsa e della garanzia di permanenza nel lungo termine del plesso ospedaliero tolmezzino, a supporto delle esigenze dell’area montana friulana.

«Ho sollecitato il dialogo tra enti e parti coinvolte per una risoluzione rapida del problema – ha affondato l’amministratore leghista. Non possiamo permetterci ne in questo momento storico ne mai, di rimanere scoperti sotto l’aspetto sanitario. La Rsa così come l’ospedale di Tolmezzo e della Carnia, vanno difesi quali patrimoni intoccabili».