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La Regione riconosce un ruolo centrale al CAI FVG

Semplificare le procedure di gestione e di realizzazione delle strutture, ridurre il numero di soggetti e di organi coinvolti.

Con questo obiettivo, il disegno di legge della Giunta Regionale sul ruolo del Comitato direttivo del Club Alpino italiano del Friuli Venezia Giulia e la valorizzazione delle strutture alpine italiane, interviene sulla disciplina vigente, ritenuta di incerta interpretazione e di difficile applicazione, recependo e in parte abrogando la vecchia normativa.

Il provvedimento all’esame del Consiglio regionale – ha evidenziato Giulio Lauri (Sel-FVG), relatore unico per l’Aula – agisce sia nell’articolazione dei compiti e delle funzioni del Comitato, sia nella definizione delle strutture alpine regionali, riconoscendo al Club Alpino Italiano del Friuli Venezia Giulia (CAI-FVG) un ruolo centrale, di principale organo tecnico di consulenza e coordinamento delle iniziative di sviluppo, sostegno, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale paesaggistico e turistico delle zone montane.

Fra le strutture alpine regionali, il ddl introduce la nuova definizione di “sentieri turistici” accanto a quelli escursionistico, alpinistico e alle vie ferrate e attrezzate, già presenti nella precedente normativa, con la possibile distinzione in “sentieri storici” e “sentieri tematici” a scopo didattico-formativo. Compaiono poi gli itinerari cicloturistici alpini, prendendo atto per la prima volta di una nuova modalità di percorrenza dell’ambiente montano e ampliando al tempo stesso sia la platea di chi lo frequenta che le esigenze di manutenzione dei percorsi utilizzati.

Al CAI-FVG sono attribuiti i compiti di provvedere a una serie di attività inerenti la diffusione della conoscenza sulla montagna, la manutenzione e la realizzazione delle strutture dirette all’ambiente montano, all’escursionismo e sulla sicurezza. Il Club Alpino Italiano del Friuli Venezia Giulia diviene promotore di iniziative alpinistiche, speleologiche, escursionistiche, scientifiche e didattiche, oltre che occuparsi della manutenzione della segnaletica delle strutture, dei rifugi e dei bivacchi d’alta quota.

Sempre nell’ottica di una maggiore semplificazione viene prevista una procedura più snella in base alla quale il CAI-FVG, entro il 31 ottobre di ogni anno, sottopone all’approvazione dell’Amministrazione regionale il programma di interventi per l’anno successivo che potrà essere finanziato dalla Regione con contributi secondo criteri e modalità previsti da un apposito Regolamento.

Rapido l’esame del testo in Aula, nel corso del quale sono stati approvati alcuni emendamenti giuntali illustrati da Sergio Bolzonello. Accolta in particolare una modifica all’art. 5 che, per i sentieri inseriti nell’elenco delle strutture alpine regionali, aggiunge tra le informazioni richieste quella dell’accessibilità con riferimento a ogni tipo di utenza, comprese le persone con disabilità. Un ulteriore emendamento all’art. 8 stabilisce che il Regolamento con il quale vengono definiti criteri e modalità per la concessione dei contributi venga emanato entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della legge.

Per i rifugi alpini di difficile accessibilità, l’assessore Bolzonello ha annunciato lo stanziamento di uno specifico contributo che sarà inserito domani in una delle linee di
finanziamento per la montagna contemplate nel disegno di legge in materia di programmazione e contabilità.

Il disegno di legge è stato approvato all’unanimità, con il CAI FVG che ha espresso la sua soddisfazione.