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Inaugurata a Sarnano la scuola ricostruita grazie al Friuli

Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni si è recato oggi a Sarnano per inaugurare la nuova scuola dell’infanzia “Benedetto Costa” ricostruita dopo il terremoto con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e della sua Protezione civile.

Con lui il commissario alla ricostruzione Paola De Micheli e la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli. Ad accogliere il premier i presidenti delle Regioni Marche Luca Ceriscioli e Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani (con l’assessore Paolo Panontin), il sindaco Franco Ceregioli.

“La scuola di Sarnano ci racconta tante cose, due in particolare: la prima è che negli edifici pubblici, soprattutto le scuole, si può e di deve costruire in sicurezza – ha detto il presidente del Consiglio -. L’Italia è uno dei paesi più avanzati del mondo per qualità di materiali e tecnologie. Non abbiamo nulla da imparare da altri Paesi, dobbiamo applicare le nostre tecnologie nel territorio, non sono solo fantastici prodotti da esportazione”. Il secondo messaggio sottolineato dal premier è che l’edificio scolastico “dal punto di vista energetico passa da una bolletta da 6.000 euro a zero”.

Debora Serracchiani ha spiegato che “dopo il terremoto del 1976 il motto è stato ‘il Friuli ringrazia e non dimentica’ e proprio qualche giorno fa abbiamo terminato la ricostruzione del duomo di Venzone riposizionando le statue che erano andate distrutte”.
La presidente ha ribadito che “la scuola di Sarnano è un pezzo di Friuli Venezia Giulia che resterà nelle Marche e abbiamo voluto fosse il più bello possibile. Grazie a mezzi straordinari abbiamo costruito una struttura che non è solo una scuola, ma il primo edificio strategico che in caso di calamità può resistere e ospitare i centri di coordinamento dei soccorsi e gli sfollati”.

Luca Ceriscioli, ha ringraziato il Friuli Venezia Giulia “per questo primo giorno di scuola speciale. Il Friuli Venezia Giulia ci regala non solo una nuova scuola, ma un paradigma con il quale confrontarci per la tecnologia all’avanguardia e il rispetto dell’ambiente. Le Marche sono impegnate nella ricostruzione di almeno altre 115 scuole e tanti sindaci e presidenti di provincia avranno qui un esempio importate con il quale confrontare la propria azione. I tanti iscritti all’istituto scolastico rappresentano il futuro della comunità. Ora dobbiamo impegnarci per avere molte altre giornate come questa”.

Presente alla cerimonia la delegazione de “Il Carnico per Sarnano”, reduce dalla partita amichevole giocata ieri.

 




 

IL PROGETTO

Il progetto #FVGxSarnano per la ricostruzione della scuola dell’infanzia Benedetto Costa di Sarnano, dichiarata inagibile a causa del terremoto del 2016, è l’ultimo di una serie di azioni di soccorso e assistenza che la Regione Friuli Venezia Giulia ha garantito, per mezzo della Protezione civile, nelle province di Rieti e Macerata.

Nelle primissime fasi dell’emergenza ad Amatrice è stato allestito il Campo Friuli Venezia Giulia che ha permesso di garantire l’accoglienza della cittadinanza dal 24 Agosto al 21 ottobre 2016. A 10 giorni dalla scossa principale è stato realizzato, in collaborazione con il Genio militare e i Vigili del fuoco della Calabria, un bypass sul torrente Castellano per ripristinare i collegamenti tra Amatrice e le sue frazioni. Sono inoltre stati installati 70 moduli abitativi per le aziende agricole delle aree rurali in provincia di Macerata e 2 strutture modulari da 60 e 120 metri quadrati, utilizzati come refettorio in Comune di Cessapalombo (Mc).

La rappresentativa del Carnico con la presidente Serracchiani

Per la scuola Costa la Regione ha stanziato 2.160.000 euro, ai quali si sono aggiunti oltre 585mila euro raccolti dalla Protezione civile grazie alla generosità dei cittadini, delle imprese e delle associazioni del Friuli Venezia Giulia, oltre a fondi provenienti dal Conto termico 2.0 dell’ente Gestore dei servizi energetici (Gse). L’edificio è stato realizzato in tempo record grazie al rispetto di un serrato cronoprogramma: il 20 aprile 2017 è iniziata la demolizione dell’edificio preesistente; l’8 maggio è stata posata la prima pietra della nuova struttura e una settimana dopo sono state gettate le fondazioni. La struttura portante è stata completata il 15 luglio e il 30 agosto, dopo 108 giorni dall’inizio dei lavori strutturali, l’edificio scolastico è stato ultimato.

La scuola materna Costa ha una superficie utile di 1.150 metri quadrati ed è dotata di un’area verde di 1.200 metri quadrati.
L’edificio è realizzato a piani sfalsati (con 2 piani terra), a causa della morfologia in pendenza del sito, e può ospitare 4 sezioni, accogliendo complessivamente 150 persone tra bambini e adulti e una zona ‘nanna’ nella quale possono riposare fino a 30 bimbi.

Particolare attenzione è stata riservata nella realizzazione degli spazi, tutti privi di barriere architettoniche e polifunzionali, ed alle finiture per garantire il massimo comfort: pavimento in linoleum (contenente più dell’80% di materie prime naturali come olio di lino, resine e farine di legno, sughero, pietre calcaree e juta) e controsoffitti fonoassorbenti per mitigare il riverbero. Curato anche per l’uso dei colori, che individua le funzioni delle diverse stanze.

Inoltre, anche i locali di servizio sono concepiti come ampliamento dell’area didattica per l’apprendimento attraverso la sperimentazione, quindi anche i bagni possono diventare laboratori dove i bambini sperimentano l’uso dell’acqua e dei colori sotto la vigilanza dalla maestra per mezzo di una parete divisoria vetrata.

Per la realizzazione della scuola sono stati utilizzati circa 1.000 metri cubi di calcestruzzo, più di 70.000 chili di acciaio, 11,6 chilometri di tubazioni per l’impianto di riscaldamento a pavimento, 10 aghi geotermici nel terreno di 140 metri di profondità ciascuno per una potenza installata di 75 kw.

La struttura garantisce le massime prestazioni di sicurezza antisismica e antincendio e data la sua resistenza verrà considerata ‘costruzione strategica’ nel piano comunale di emergenza e utilizzata come ricovero per gli sfollati in caso di calamità. L’involucro è realizzato con strutture portanti già isolate con uno spessore totale di 50 centimetri e i serramenti, in triplo vetro, garantiscono le migliori prestazioni termiche e acustiche, inoltre gli impianti consentono un consumo ridotto di energia, tale da far rientrare l’edificio nella classe energetica A++++, classificandolo come edificio a consumo quasi zero.

I pannelli fotovoltaici garantiscono una produzione di energia elettrica di 42 kw di potenza e sono connessi a un pacco di batterie che immagazzinano 25 kw, rendendo di fatto la struttura autonoma dal punto di vista energetico. Il riscaldamento radiante a pavimento e le sonde geotermiche (75 kw installati), affiancati da un sistema di ricircolo e ricambio dell’aria con recupero di energia termica e umidità, garantisce un’elevata sostenibilità, sia economica che ambientale. La copertura a pannelli solari termici (Kw 15) per la produzione di acqua calda sanitaria e il circuito autonomo per il riutilizzo della pioggia a scopi irrigui e per gli scarichi dei bagni rende la scuola estremamente innovativa nel campo dell’edilizia sostenibile. Infine, l’impianto di illuminazione a led riduce al minimo gli sprechi,  anche grazia a rilevatori di presenza che permettono accensione e spegnimento automatici delle luci.