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Inaugurata a Tolmezzo la mostra di Claudio Mario Feruglio dedicata alla creatività

“Ho capito che Feruglio era un’artista ancor prima di sapere che era realmente un artista. Si tratta di una persona dall’animo buono, un grande talento e dotata di una forte spiritualità, evidente per chi ha le orecchie abituate a sentire ancora lo spirito. Lo conosco da ormai 25 anni, a testimonianza del rapporto che si instaura tra le persone a prescindere dai ruoli e dalle occasioni, quando si esprimono però le affinità elettive”.

Lo ha sottolineato, a Tolmezzo, negli spazi di palazzo Frisacco, il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, ospite dell’inaugurazione della mostra “In ascolto – 50 opere scelte”, dedicata alla creatività di Claudio Mario Feruglio.

“In mezzo alle montagne della nostra Carnia – ha aggiunto il vertice dell’Assemblea legislativa – troviamo quadri che parlano di speranza e tracciano in maniera metafisica il percorso dell’uomo che deve traguardare la luce, lasciandosi dietro tutte le pesantezze che da sempre ci rallentano. Claudio è un artista vero di scuola veneziana che ha saputo interpretare in maniera originale una propria capacità espressiva, consentendo che la sua produzione venisse conosciuta a livello internazionale e portando il Fvg all’attenzione dell’arte mondiale”.

L’esposizione, visitabile fino al 25 marzo e voluta dall’Amministrazione comunale con il patrocinio dell’Associazione Aura e della Casa Comune della Cultura Europea, presenta una selezione di lavori realizzati dal maestro friulano tra il 2007 e il 2022, incentrati sulla poetica del silenzio.

“Non ci frequentiamo molto, ma lo ritengo una persona alla quale – ha precisato Zanin – stando vicini si esce migliori. Ogni volta che ci si approccia a Claudio si esce più leggeri e rigenerati. Siamo davanti a un artista vero come tutte le cose spontanee che condivide un pezzetto della sua creatività e lo media attraverso la nostra sensibilità.”.

I lavori sono stati aperti dalle osservazioni del vicesindaco di Tolmezzo, Laura D’Orlando (“Una mostra personale caratterizzata da opere emozionanti tra paesaggi che richiamano l’infinito e una natura misteriosa che ci lascia in ascolto, facendoci sentire piccoli”, ha affermato), mentre il poeta e critico letterario Marco Marangoni ha tracciato un profilo di Feruglio, udinese classe 1953 ma formatosi a Venezia, nelle opere del quale si manifestano il silenzio e la luce per farsi proiezione in ognuno di noi.

“Stiamo ammirando quadri autenticii, fatti non solo per lui stesso – ha evidenziato Zanin – ma per chi li guarda che, a sua volta, li può leggere con l’alfabeto della propria sensibilità. Quindi, parlano lingue diverse con la medesima capacità di emozionare da ormai tanti anni l’orgoglio di questo straordinario Friuli di cui dobbiamo essere contenti e gelosi, perché legato alle nostre tradizioni e alla nostra vita”.

“È però doveroso – ha concluso il presidente del Cr – evidenziare anche la passione e l’impegno che l’Amministrazione di Tolmezzo mette nella valorizzazione dell’arte, ma anche del territorio di questa montagna che ha bisogno di aprire le finestre verso nuove possibilità”