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In tanti al 64° Raduno alpino sul monte Bernadia a Tarcento

La strada per la cima del monte Bernadia è lunga e tortuosa se si viaggia in auto, decisamente faticosa in bici o a piedi. Quasi una metafora dei tempi che stiamo vivendo. Eppure in tanti hanno voluto partecipare al sessantaquattresimo raduno alpino, organizzato come sempre dalla sezione Ana di Udine per onorare i caduti nelle due guerre mondiali.

Un momento di comunione spirituale, l’ha definito il sindaco di Tarcento Mauro Steccati, padrone di casa, in una fase difficile per tutto il nostro Paese chiamato a dare prova di coesione. E gli alpini questo hanno sempre fatto – come hanno ricordato il vicecomandante della Brigata Julia e il presidente dell’Ana udinese – in tempi di guerra e di pace. Lo dimostrano l’impegno a fianco della gente nei mesi più difficili della pandemia e l’accoglienza dei profughi ucraini.

L’arrivo dei gruppi combattentistici

“La cerimonia di oggi – ha commentato il presidente del Consiglio regionale Piero Mauro Zanin, che ha partecipato all’intera mattinata sul Bernadia e ha parlato a nome di tutta l’Assemblea legislativa, rappresentata anche da alcuni consiglieri – ci fa riscoprire un valore importante, che avevamo disperso negli anni della pandemia, quando una coscienza individualista ci aveva illuso di poter bastare a noi stessi e il progresso alimentato dalla globalizzazione sembrava in grado di garantire tutto. I momenti difficili che abbiamo passato, prima con la lotta al virus e ora con la guerra in Ucraina, ci spingono invece a ricercare sempre di più un sentimento di umanità e di fratellanza, in altre parole il senso della comunità che significa potersi fidare l’uno dell’altro, come hanno sempre fatto gli alpini”.

Zanin ha osservato che “gli avvenimenti degli ultimi anni ci hanno disorientato, trasmettendoci insicurezza e paura, ma sono gli stessi sentimenti che provarono gli alpini chiamati a combattere nelle due guerre mondiali. E come loro dobbiamo anche noi attingere ai valori della comunità e della famiglia, affidarci ai nostri fratelli per non sentirci soli di fronte alle sfide. I nostri avi – ha ricordato ancora il presidente – hanno vissuto situazioni peggiori di quelle che siamo chiamati ad affrontare oggi, dalle guerre al terremoto, e noi dobbiamo ritrovare quella stessa temperie morale che portò tanta gente semplice a compiere atti eroici. Nel nome e nel ricordo dei Caduti che ogni anno vengono onorati sul monte Bernadia”.

Al termine della messa, celebrata dal cappellano militare della Legione carabinieri Fvg, corone d’alloro sono state deposte ai piedi del monumento che ricorda il sacrificio degli alpini. La cerimonia, molto partecipata, è stata resa ancora più ricca dalla presenza di gruppi Ana da tutto il Friuli, dalle associazioni combattentistiche e d’arma e dalla delegazione di Unterfohring, comune tedesco gemellato con Tarcento.