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In FVG la stagione estiva si allunga ai week-end di ottobre

«Il desiderio di relax, riposo e svago ormai pervade anche tutto il mese di settembre e si allunga quanto meno ai week-end di ottobre. Una stagione che è cominciata in ritardo rispetto al 2019 – il 2020 fa storia a sé – ma che si può dire stia proseguendo sino agli ultimi giorni dell’estate e lascia ben sperare almeno per il primo autunno».
La presidente di Federalberghi FVG, Paola Schneider, fa così il punto della stagione turistica nelle strutture alberghiere della regione, evidenziando il prolungamento dei mesi in cui italiani e stranieri si concedono uno stop al lavoro chiedendo ulteriori servizi. «Lo spazio wellness nelle strutture ricettive, per esempio, bisogna averlo», spiega. Inoltre, per una stagione estiva che si allunga, devono prolungarsi anche certi tipi di offerta: «Gli ospiti chiedono che il servizio bike anche nelle mezze stagioni, le guide, qualche intrattenimento sul territorio, almeno a partire da venerdì e fino a domenica». In sostanza, dopo aver incentivato un flusso turistico costante sull’annualità, occorre pensare ad accompagnarlo con tutto ciò che può renderlo soddisfatto, facendolo tornare.
Per le prenotazioni autunnali si sta rivelando preziosa l’iniziativa della Regione “TuResta in Fvg”, il voucher destinato ai residenti per l’acquisto di almeno tre pernottamenti presso le strutture ricettive del Friuli Venezia Giulia. «La formula è un po’ macchinosa per noi imprenditori, ma sta rivelando la sua efficacia per l’allungamento della stagionalità – afferma l’imprenditrice -. Anche i week end di ottobre stanno promettendo bene e le telefonate esplorative continuano ad arrivare. Si tratta di un’iniziativa che, se ben gestita e virata sui mesi meno affollati, può dare i suoi risultati».

Riguardo alla prossima stagione invernale, Schneider preferisce mantenersi prudente: «Vedremo che cosa succede e se la vaccinazione continuerà a garantirci la zona bianca, che è fondamentale». Per ora, dunque, gli operatori preferiscono la cautela, sperando che neve e misure anti Covid possano permettere un inverno all’insegna della nuova normalità. «C’è già l’idea dei green pass sulle piste da sci e l’ipotesi non mi impensierisce – commenta la presidente -. Ormai sono richiesti quasi ovunque e in questi mesi abbiamo potuto constatare che i nostri ospiti non fanno difficoltà. Spesso lo esibiscono prima ancora che sia richiesto». Chi non ce l’ha «si è seduto a mangiare fuori e ha cercato di non dare problemi». In generale, conclude Schneider, «c’è ancora molto timore di poter ricadere nei mesi bui che abbiamo vissuto e, quindi, c’è una particolare attenzione al rispetto delle norme negli spazi pubblici e comuni».