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Impianti di cogenerazione Siot, depositati al Tar i ricorsi di Legambiente e Mdc

Nei giorni scorsi Legambiente FVG e Movimento Difesa del Cittadino FVG hanno depositato al TAR FVG due ricorsi contro la Regione Friuli Venezia Giulia per aver autorizzato la realizzazione di quattro impianti di cogenerazione ad alto rendimento presso altrettante stazioni di pompaggio che SIOT gestisce da oltre 50 anni. Questa vicenda ha tenuto banco per tutto l’anno scorso presso le popolazioni interessate (S. Dorligo della Valle, Reana del Rojale, Cavazzo Carnico e Paluzza) e i vari portatori di interesse dopo che una relazione tecnica prodotta dall’Agenzia per l’Energia (APE FVG) aveva svelato la insussistenza della natura altocogenerativa degli impianti autorizzati, suffragata successivamente anche da specifiche ed autonome relazioni delle Università di Udine e di Trieste.

«Gli impianti proposti da SIOT ed autorizzati dalla Regione consistono nell’installazione sostitutiva di pompe, che per 50 anni sono state alimentate da energia elettrica, rinnovabile per il 40%, con pompe a gas metano, fossile al 100%, determinando un grave danno ambientale non solo localmente, ma anche in tutta la regione, poiché renderanno più difficile ed onerosa la transizione energetica verso la decarbonizzazione – affermano le associazioni -. In pratica un ritardo di oltre 5 anni rispetto al 2050, anno entro il quale la nostra energia dovrà essere priva di agenti climalteranti, con oneri economici tutti a carico dei cittadini ed un vantaggio economico esclusivo per SIOT. La classica regola dei danni comuni, vantaggi privati. Ma i danni non si fermano qui ed alle relative norme violate: ce ne sono infatti molte altre alle quali non si è prestata attenzione in sede istruttoria, quali quelle relative alla valutazione di impatto ambientale, alla Convenzione delle Alpi, alla legge regionale sull’energia, alle prescrizioni sulle compensazioni, alla conservazione degli habitat naturali».

Per sostenere i costi necessari per presentare i due ricorsi si è provveduto con un crowdfunding promosso da Legambiente, Movimento Difesa del Cittadino, dai Comitati locali Alto But e Pro Lago, dai FFF della Carnia e da molti cittadini, anche residenti all’estero. «Una bellissima dimostrazione di condivisione, di partecipazione e di assunzione di responsabilità che segna un nuovo orizzonte delle battaglie per l’ambiente e le condizioni di vita delle comunità locali nell’epoca della transizione ecologica ed energetica – concludono le associazioni promotrici dell’iniziativa -. Adesso tocca al TAR FVG dire come stanno davvero le cose».

(in copertina un’immagine della protesta dello scorso settembre all’esterno del Consiglio Regionale a Trieste)