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Il futuro dell’ospedale di Gemona in primo piano nell’incontro dell’assessore Riccardi con i sindaci e i Comitati

“Oggi raccogliamo una responsabilità importante al termine di un lavoro che abbiamo svolto in silenzio in questi mesi con l’obiettivo di individuare per l’ospedale di Gemona una specializzazione delle funzioni che, oltre al territorio, possa servire un ampio bacino di utenza: un’operazione che non è in conflitto con altre aree ma che, anzi, rimette ordine a quanto previsto dalla precedente Amministrazione”.

Lo ha affermato il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi, al termine del voto unanime che i sindaci del territorio hanno espresso nella sala consiliare di palazzo Boton, a Gemona, e a seguito dell’incontro in Municipio con i comitati di difesa del San Michele (Cicogna, San Michele e Vogliamo l’ospedale a Gemona) convocato dal sindaco Roberto Revelant, presenti anche l’assessore regionale alle Finanze, Barbara Zilli, l’assessore comunale alla Salute, Monica Feragotto, e il commissario unico Asuiud e Ass 3, Giuseppe Tonutti.

“Con questo mandato forte che noi riceviamo da un’area così importante e vasta del Friuli Venezia Giulia – ha affermato il vicegovernatore – la sfida ora si trasferisce nelle aule della politica regionale. Incontrare i portavoce dei comitati e raccogliere l’unanimità sulla proposta e il percorso da portare avanti per Gemona è per me un risultato molto importante e che ripaga del metodo assunto e del lavoro di questi mesi in un territorio tra i più fragili”, ha aggiunto Riccardi che, nel corso del dibattito, ha definito quella per Gemona un’operazione “istituzionalmente simbolica”.

“Secondo me – ha aggiunto Riccardi – dobbiamo riproporlo in tanti altri territori della regione, con la consapevolezza che oggi il problema più serio non è la spesa ma la disponibilità di professionisti di qualità: per questo il modello che porta in una struttura la concentrazione di alta specialità sarà vincente”. 

Mettere in sicurezza il futuro del nosocomio, individuando a Gemona un centro di riferimento riabilitativo che consentirebbe di non perdere gli 800-1000 utenti i quali attualmente vengono intercettati fuori regione e contemporaneamemte sgravare i posti letto della terapia intensiva di Udine, è il fulcro della proposta elaborata nel tavolo di lavoro coordinato da Revelant e che ha acquisito il via libera anche dei tre comitati a difesa del futuro dell’ospedale San Michele e dei sindaci.

Apprezzamento per il metodo adottato dal tavolo che ha coinvolto tutti i primi cittadini, gli amministratori del Gemonese, del Tarcentino, Canal del ferro e Valcanale. è stato espresso da più voci nel corso del dibattito.

“Fin dal primo giorno, senza clamori ma impegnandoci ogni giorno, abbiamo lavorato per trovare una soluzione strutturale per il nostro ospedale – commenta il sindaco Revelant -. Una soluzione che guardi avanti di 20 anni e non indietro, perché nessun cittadino o sindaco del nostro territorio debba più ritornare in piazza per difendere il proprio diritto alla salute. Ora la proposta è stata avanzata alla Giunta e si tratta di una proposta ambiziosa ma concreta per realizzare un Presidio ospedaliero specializzato per la riabilitazione cardiologica e neurologica di riferimento regionale, potenziare la rete dell’emergenza, inserire ulteriori attività ambulatoriali di chirurgia complessa, potenziare il territorio delle attività non presenti, creare un polo di riferimento sulla medicina dello sport, garantire che a Gemona venga confermata la sede dei servizi territoriali dell’azienda unica provinciale”.

“Non posso che ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato in questo percorso che è solo all’inizio, ma che ha trovato la condivisione unanime di comitati e di tutti i sindaci del territorio presenti che vanno da Tarvisio al Tarcentino passando per il Gemonese – prosegue Revelant -. Un grazie al Vicepresidente Riccardo Riccardi ed all’assessore Barbara Zilli per quanto fatto fino ad oggi e sono certo che il mandato unanime del territorio ricevuto ieri sarà rispettato, anche nel rispetto del forte impegno che il Presidente Fedriga ha assunto per il nostro ospedale. Bisognerà cambiare la legge, ed è quello che abbiamo chiesto, e sarà il primo passo per la rinascita. Un grazie va anche all’assessore Monica Feragotto e Zaga Balog oltre a tutta la giunta e maggioranza comunale per la fondamentale collaborazione prestata in questi mesi, ed un ringraziamento al dott. Paolo Venturini per averci “guidato” in questo percorso oltre a tutti i Sindaci e comitati che ne hanno compreso la valenza sostenendolo”.

“Ora abbiamo rimesso la “palla al centro” – conclude il sindaco -, la partita ha inizio, e questa partita vogliamo definitivamente vincerla”.