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Il diario della quarantena nel nuovo libro del filosofo moggese Emanuele Franz

Esce per i tipi della Audax Editrice l’ultima fatica letteraria del filosofo Emanuele Franz dal titolo “Io nego. Pensieri di un filosofo davanti al Covid”.
L’autore, originario di Moggio Udinese, si occupa da anni di saggistica, filosofia e storia delle religioni, questa volta ha voluto dare alle stampe un diario dalla quarantena che propone delle riflessioni filosofiche in chiave critica sulla gestione dell’emergenza sanitaria. Il libro è un insieme di riflessioni e note assortite, tenute insieme dall’argomento e dal periodo in cui sono state scritte: il tempo della quarantena forzata dovuta alla pandemia. Il lettore potrà trovare pillole di riflessioni, condivisibili o meno, che tenderanno a rovesciare le situazioni, come sovente fa il filosofo, e provocazioni, punzecchiature, al fine di forzare il pensiero a guardare in modo diverso dal senso comune. Un libro che vuole essere un encomio alla negazione, nel senso positivo e filosofico del termine, mettere in discussione il senso comune per pervenire a una diversa prospettiva riconoscendo che ogni cambiamento ha origine da una negazione, da una critica. Franz usa come espediente la drammatica situazione sanitaria per mettere sotto accusa l’intero modello di civiltà occidentale, che, impregnata di materialismo e troppo occupata alla rincorsa alla ricchezza, dimentica i valori fondamentali dell’uomo.
Il testo vanta la prefazione del noto psichiatra Alessandro Meluzzi che ritiene che testi letterari come questi rappresentino “un atto di resistenza all’oscurantismo dei nostri tempi”.
Non da meno il lavoro ha suscitato altri importanti apprezzamenti, da Marcello Veneziani, che ritiene che il libro “sarà sicuramente un lavoro interessante”, fino al parlamentare e critico d’arte Vittorio Sgarbi, che vede in Franz “una autonomia di pensiero sempre più rara oggi”.