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Giovane bracconiere chiede scusa e s’impegna a lavorare per il Parco delle Prealpi Giulie

Le lunghe indagini compiute tra mille difficoltà e da molto tempo dal NOAVA del Corpo Forestale Regionale, sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore, Dott.ssa Elisa Calligaris, stanno già dando i loro frutti in questa lunga battaglia per stroncare cruenti atti di bracconaggio su cervi, stambecchi e vari esemplari di capriolo, che hanno interessato sia il Parco naturale regionale delle Prealpi Giulie, sia le Riserve di caccia di Venzone e Pontebba.
Dopo le lunghe udienze davanti il GIP, che ha interamente accolto la richiesta di rinvio a giudizio, all’udienza del 5 marzo si è discussa la richiesta di patteggiamento di un giovane della zona. La domanda di patteggiamento, nonostante il ravvedimento dimostrato, è stata, però, rigettata dal Giudice, che non l’ha ritenuta congrua.
Oltre che il risarcimento del danno, l’imputato, infatti, ha di suo pugno sottoscritto una lettera di scuse, pienamente consapevole del disvalore del suo comportamento, impegnandosi ad astenersi in futuro dal compiere analoghi atti che rappresentano una mancanza di rispetto verso la natura e le persone che quotidianamente si impegnano per tutelarla e preservarla per le future generazioni
Ha inoltre dato la sua disponibilità a compiere volontariamente attività lavorativa nel territorio del Parco, che si è costituito parte civile con l’assistenza dello studio legale Bana di Milano.
È emerso chiaramente che alla base di questi atti di odioso bracconaggio vi fosse un’organizzazione ben articolata nelle modalità operative sul territorio di Venzone e Pontebba, sia nel recupero e nella macellazione dei grandi quantitativi di carne degli animali abbattuti, sia nella raccolta degli importanti trofei, con danno alla fauna presente all’interno di aree particolarmente protette, quali il Parco, che rientra nella “Riserva di Biosfera MaB UNESCO – Alpi Giulie Italiane”.
Il processo seguirà il 16 marzo anche per altri tre imputati.