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Edilizia scolastica, previsti investimenti nel polo di Gemona

“Attraverso il prossimo assestamento di bilancio saranno messi a disposizione fondi per compensare l’aumento dei costi energetici degli istituti scolastici. Allo stesso tempo sul fronte dell’edilizia scolastica l’impegno primario e prioritario degli Enti di decentramento regionale di Udine e Pordenone, nei due anni di vita, è stato orientato alla messa in sicurezza, sul piano antisismico e di manutenzione straordinaria, degli 85 edifici di competenza. La situazione ereditata è estremamente problematica, soprattutto nell’udinese, perché la maggior parte degli edifici vanno ristrutturati o rafforzati. Alcuni interventi sono già partiti e altri seguiranno a breve sia in territorio udinese (istituti Marinelli, Malignani, Zanon e il Polo gemonese) sia in quello pordenonese (Sacile e Maniago) e contemplano la realizzazione del cappotto esterno e la sostituzione degli infissi e talora anche l’ammodernamento delle centrali termiche, mentre gli impianti fotovoltaici potrà essere installati solo una volta conclusi i lavori strutturali”.

Lo ha spiegato l’assessore regionale alle Autonomie locali Pierpaolo Roberti a margine dei lavori odierni del Consiglio regionale evidenziando che “in particolare per la zona di Udine, il quinto lotto dell’Istituto Stringher prevede anche il fotovoltaico (16 kW); la nuova scuola ‘jolly’ inaugurata nelle scorse settimane a Udine, che risulta la più moderna in assoluto nel panorama regionale, oltre a essere a consumo quasi zero ha un impianto fotovoltaico (66 kW) e anche il teleriscaldamento. Inoltre l’Edr di Udine sta lavorando per realizzare un partenariato pubblico privato tramite concessione di servizi per l’efficientamento energetico di una ventina di plessi scolastici. Attualmente gli Istituti dotati di pannelli fotovoltaici sono il Ceconi di Udine (18,9 kW), il Mattioni di Cividale (19,32 kW), il Convitto Bachmann di Tarvisio (8,33 kW) e il Solari di Tolmezzo (3 kW)”.

“Quanto al pordenonese – ha proseguito l’assessore -, nuovi edifici scolastici saranno realizzati a Sacile (compreso l’auditorium) e Brugnera e anch’essi avranno un consumo energetico pari pressoché allo zero. Altrettanto sarà il nuovo Grigoletti di via Interna, attualmente in costruzione che svolgerà, anche per Pordenone, le funzioni di scuola ‘jolly’. L’attuale Grigoletti ha pannelli solari per una potenza di 50 Kw, potenzialmente raddoppiabili ed è probabile che l’attuale potenza, per la parte non necessaria all’istituto e che oggi viene venduta, possa servire anche le due nuove palestre. L’operazione sarà valutata attentamente, dato che palestre saranno in ogni caso collegate alla fonte geotermica che parte dall’Istituto Kennedy”.

Roberti ha quindi evidenziato che “dando ovviamente la priorità alla messa in sicurezza e all’incolumità delle persone, per i restanti edifici dei due Edr, la Programmazione triennale delle opere 2023-2025 darà risposta anche alla strategia di efficientamento energetico, che giocoforza dovrà essere di ampio respiro, considerata la numerosità degli edifici e bisognosa di consistenti risorse”.

Per quanto riguarda l’Edr di Trieste l’assessore ha spiegato che “purtroppo il patrimonio edilizio destinato alle scuole superiori a Trieste è piuttosto datato e i tetti non permettono di ricavare aree utili per l’installazione di impianti fotovoltaici, ma sono in corso di realizzazione una serie di interventi di sostituzione di serramenti e di rifacimento di coperture, ai fini di migliorare il risparmio energetico, mentre in un istituto è presente una pompa che sfrutta una sonda geotermica per trarre energia geotermica dal sottosuolo. La situazione delle 19 scuole afferenti all’Edr di Gorizia è invece migliore, con edifici più recenti. In 5 di esse sono già installati pannelli fotovoltaici e la nuova scuola che si pensa di realizzare a Gorizia sarà anch’essa classificata come Nearly zero energy building, quindi a consumo energetico quasi nullo”.

CONFICONI (PD) «Gli edifici scolastici della regione sono energivori e poco rispondenti a criteri di sostenibilità. Se a Trieste esistono forti impedimenti strutturali e architettonici anche legati alla vetustà delle sedi, nelle altre province la situazione è quantomeno desolante: a Gorizia solo 5 istituti su 19 sono dotati di impianti fotovoltaici, mentre tra Udine e Pordenone, su 85 edifici presenti meno di 10 sono dotati di pannelli solari. La responsabilità che dobbiamo avere verso l’ambiente e i cambiamenti climatici, aggravati da una crisi energetica senza precedenti, impongono un deciso cambio di passo e investimenti adeguati che ora mancano».
Lo afferma il consigliere regionale Nicola Conficoni (Pd) a margine della risposta a un’interrogazione attraverso la quale chiedeva alla Giunta quale fosse lo stato della situazione energetica delle scuole superiori della regione.
«La pessima condizione attuale è sicuramente figlia anche di scelte passate quando le ex Province sottovalutarono l’opportunità di dotare le scuole di fonti di energia rinnovabili. Oggi però il rincaro delle forniture sta producendo conseguenze negative che pesano non solo sui conti di famiglie e imprese, ma ovviamente anche sui bilanci degli enti pubblici. Nei giorni scorsi i responsabili degli Edr avevano segnalato un esplosivo aumento delle bollette anche per gli istituti scolastici, coperto con 9 milioni di risorse aggiuntive. In queste ultime settimane, per limitare i costi, abbiamo sentito parlare di tutto: dalla settimana corta alla riduzione delle temperatura passando per le riunioni online e la nomina di referenti sul contenimento degli sprechi. Accanto alle misure tampone, necessarie per un intervento nell’immediato, servono però azioni lungimiranti per incentivare e spingere su interventi strutturali che guardino al risparmio energetico e alle energie rinnovabili. Cosa che anche in questo assestamento di bilancio mancano, facendo perdere un’occasione importante per dare una necessaria svolta».