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Dalla Fondazione Friuli un Bando Istruzione a sostegno di progetti contro il disagio emotivo

A nome della Fondazione desidero rivolgere un grande ringraziamento a tutti gli insegnanti e dirigenti che stanno portando avanti il proprio compito educativo in una situazione inimmaginabile a causa della pandemia”.

È con queste parole che il presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, ha introdotto i dettagli del nuovo bando di sostegno alle scuole, riferendosi appunto a una delle categorie che hanno dovuto ripensare in poco tempo la propria attività per garantire, seppur in modalità nuove e costantemente mutevoli, un ruolo fondamentale per l’intera società, quello cioè dell’educazione e della crescita culturale di bambini e ragazzi. E il bando 2021 introduce per la prima volta proprio il sostegno a progetti di contrasto al disagio emotivo tra i minori e anche tra il personale scolastico, aumentati proprio a causa dell’emergenza sanitaria e al conseguente distanziamento sociale.

“Il Covid-19 a marzo 2020 ha avuto un impatto pesante su una scuola che già viveva una situazione complessa – ha spiegato Morandini –. La sospensione delle lezioni in presenza e la ‘rivoluzione’ introdotta dalla Dad hanno manifestato, da una parte, la carenza di dotazioni tecnologiche e, dall’altra, ha aumentato forme di disagio tra i minori. Il nuovo bando Istruzione, che può contare anche per 2021 sul contributo di Intesa Sanpaolo, oltre a confermare le linee di intervento degli ultimi anni, intende sostenere iniziative utili ad affrontare l’attuale contesto con risposte rapide ed efficaci. Lo faremo, come sempre, in stretta collaborazione con l’amministrazione regionale, che ha già portato a consolidare progetti innovativi, come quello del patentino digitale. Fondazione Friuli e Regione operano nella stessa direzione in una complementarietà che è realmente operativa e non soltanto formale”.

La dotazione del bando è di 600.000 euro e le domande delle scuole, sia pubbliche sia paritarie, potranno essere presentare entro il 22 marzo. Per il secondo anno, inoltre, possono accedere anche gli istituti compresivi. È confermato il sostegno ai progetti che riguardano l’alternanza scuola/lavoro, anche se penalizzata dalle restrizioni sanitarie, quelli che prevedono l’acquisto di dotazioni tecnologiche, in particolare per il potenziamento dei laboratori, e ai progetti per il potenziamento delle competenze linguistiche e quelli per le attrezzature sportive. Nella precedente annualità la Fondazione Friuli ha sostenuto 80 progetti. 

Alla presentazione, che si è tenuta in modalità digitale grazie al supporto di Insiel, hanno partecipato l’assessore regionale all’Istruzione Alessia Rosolen, assieme a Ketty Segatti vicedirettore centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e Famiglia della Regione, e Renzo Simonato, direttore regionale Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo. 

“Avevamo già previsto una serie di interventi a sostegno dei ragazzi che vivono, per vari motivi, situazioni di potenziale esclusione sociale, con progettualità personalizzate a favore di bambini con Bisogni Educativi Speciali (Bes) o Disturbi Specifici nell’Apprendimento (Dsa), prevedendo programmi ad hoc per le scuole in ospedale e la didattica a domicilio – ha detto Rosolen -. La pandemia ha stravolto il concetto stesso di didattica, imponendoci di immaginare modelli senza la presenza fisica negli spazi tradizionali: l’obiettivo è fare in modo che questi mesi di Dad siano propedeutici a proiettarci verso una nuova dimensione dell’istruzione, in cui aule scolastiche e laboratori virtuali convivono garantendo il diritto allo studio a tutti. Il 2020 ci lascia in eredità, tra le altre cose, la consapevolezza che la pandemia ha inferto ferite profonde e dolorose al settore dell’istruzione, che necessita di investimenti consistenti e costanti per sostenere i ragazzi nel loro percorso didattico e formativo. Il virus ha tolto la maschera a una serie di criticità pregresse, che la politica colpevolmente ha ignorato o minimizzato a lungo: è un dovere civico, prima ancora che amministrativo e politico, destinare risorse importanti per la digitalizzazione scolastica e per la riqualificazione di aule e laboratori. Le fondazioni bancarie, la Fondazione Friuli in particolare, interpretano già un ruolo molto prezioso e possono divenire sempre più strategiche condividendo un piano di interventi con la Regione”.

“Questa pandemia ha fatto crescere enormemente le disuguaglianze con un aumento considerevole delle situazioni di difficoltà – ha dichiarato Simonato -. Anche con riferimento all’istruzione, Intesa Sanpaolo sta facendo la sua parte sia verso le scuole tramite il sostegno alle iniziative come quella presentata oggi dalla Fondazione Friuli, sia direttamente verso le famiglie. Grazie al Fondo Impact, infatti, Intesa Sanpaolo ha messo in campo diverse iniziative per andare incontro alle famiglie e agli studenti che a causa dell’emergenza sanitaria hanno dovuto cambiare il loro modo di apprendere e seguire le lezioni”.