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Coronavirus, Fedriga scrive al Governo per sollecitare il controllo dei confini

La richiesta al Governo di intervenire con un’azione mirata e tempestiva al fine di bloccare i flussi migratori in entrata lungo i confini con la Repubblica di Slovenia e la conferma dell’impegno assunto dalla Regione FVG a rendersi parte attiva, per le materie di propria competenza, nelle politiche di contrasto alla diffusione di Covid-19 e, in particolare, nel massimo contenimento dei focolai originatisi da situazioni di manifesta illegalità.

Sono questi i contenuti della missiva inviata dal Governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga al Presidente del Consiglio Conte: un appello alla piena collaborazione istituzionale, a protezione di un territorio, quello regionale, la cui collocazione lungo la “rotta balcanica” lo espone a notevoli rischi sia sul fronte della sicurezza che, nel contesto dell’emergenza epidemiologica, della salute pubblica.

Un intervento dell’Esecutivo nazionale appare dunque indifferibile, secondo il Governatore, affinché gli importanti risultati raggiunti in questi difficili mesi non vengano vanificati dall’insorgere di nuovi focolai di importazione.

Intanto la parlamentare della Lega Aurelia Bubisutti ha depositato oggi un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell’Interno, co-firmatari i deputati leghisti Lega Gava, Panizzut e Moschioni, per sapere come intendono gestire l’emergenza dell’immigrazione clandestina dalla rotta balcanica. “I cittadini friulani vedono ormai quotidianamente una fila indiana di persone che camminano sul ciglio della strada, lungo i binari della RFI, eccetera – dice Bubisutti -. Ho proposto la chiusura dei valichi minori verso Slovenia e Austria e il potenziamento dei controlli in quelli maggiori, utilizzando strumenti tecnologici di controllo delle aree di confine. E’ impensabile, considerando anche l’emergenza Covid-19 e gli sforzi che gli italiani hanno fatto nei mesi scorsi e che continuano a fare, che tutto venga vanificato dall’atteggiamento poco credibile di un Governo che non riesce a fronteggiare alcuna emergenza, da quella economica a quella migratoria”. 

Aurelia Bubisutti

“Quella che sta per chiudersi è stata una brutta settimana per la politica nazionale – prosegue la deputata carnica -. In aula a Montecitorio abbiamo assistito alla peggior ipocrisia in spregio alle reali difficoltà che il nostro Paese sta vivendo.  Sui diversi argomenti affrontati in settimana credo si possa dare un giudizio asettico. Sulla conferma dello stato di emergenza c’è stata l’ennesima dimostrazione di un premier che si crede illuminato e della sua corte dei miracoli. Un unicum in Europa, ingiustificato dal fatto che basta convocare un Consiglio dei Ministri per poi poter agire in situazioni emergenziali  Sulla votazione sull’autorizzazione a procedere per Matteo Salvini, al di là dell’imbarazzo dei 5S che hanno condiviso e votato tutte le iniziative e le scelte del Governo giallo-verde, si segnala un impeto giustizialista di chi, vedi Renzi e parte del PD, si proclama garantista a giorni alterni; non c’è da stupirsi, visto il background, prendiamo atto della bassa dignità morale ed etica di questi soggetti che si ergono spesso a paladini. Infine la gestione dei fondi europei – MES: è palese come il Governo sia tra due fuochi, entrambi di basso livello. L’assistenzialismo da mantenere e fomentare per accontentare la base elettorale dei 5S; l’assenza totale di visione-programmazione sul lungo periodo per l’impiego di tali fondi. La Lega si è astenuta sulla richiesta di scostamenti di bilancio: il governo non ha chiarito dove e come saranno utilizzati i 25 miliardi. Certamente continueranno a sovvenzionare la macchina della immigrazione incontrollata e dimenticheranno il settore del turismo falcidiato dal Covid19. Credo che il Governo istituirà un ennesimo Comitato ad hoc per dare “suggerimenti”: quindi cosa ci stanno a fare i Ministri?”.

“Lo spettacolo peggiore si è visto mercoledì notte per la spartizione delle Commissioni: il partito di Renzi ha dato il peggio di se”, conclude Aurelia Bubisutti