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Convegno a Paluzza sulla cooperazione post Coopca

Le persone della Carnia al centro della comunità, perché in montagna il territorio sono loro che la Carnia la abitano, sono loro le risorse e il bene comune della loro terra. E dalle ceneri di Coopca hanno voglia di rinascere, di rigenerare un territorio che è complesso sotto tanti punti di vista (non solo geografici).
Sabato 16 luglio a Paluzza il convegnoResistere cooperando” partirà proprio da qui, mostrando che nuovi percorsi di sviluppo locale sono possibili.

L’appuntamento è previsto a partire dalle 9 nella Sala CeSfam ed è organizzato dall’Anpi Val But in collaborazione con un’ampia rete di partner tra cui le Cooperative sociali Cramars, Cosm, Secab, Pancoop e Itaca, Legacoopsociali Fvg, e poi Cgil Spi, Mont, Tavolo Progetto di prossimità, Comune di Paluzza, Asp Brunetti di Paluzza, con il patrocinio e la partecipazione di Comunità Montana della Carnia, Carnia Welcome e Radio Onde Furlane.

Ad aprire i lavori non poteva che essere lui, il poeta Leonardo Zanier, carnico di Maranzanis (Comeglians), scrittore, sindacalista e davvero molto altro, che il nodo lo affronterà da subito intervenendo su una vicenda che ha stretto (e continua a stringere) lo stomaco a molti carnici (cooperatori e non) Dalla vicenda Coopca a una nuova idea di comunità. Seguiranno Paolo Felice (Legacoop Fvg) Cooperare per tracciare una rotta, Jacopo Sforzi (Euricse) Cooperative di comunità: un nuovo strumento per lo sviluppo locale, Miriam Totis (Aas 3 Alto Friuli-Collinare-Medio Friuli) Capire e sostenere le richieste di un territorio complesso, Aulo Maieron (Pancoop) Il pane come metafora, la marginalità come risorsa, Coop. Secab La cooperazione come fonte rinnovabile di energia per lo sviluppo. Prima della chiusura con il dibattito e le conclusioni, Stefania Marcoccio (Coop Cramars) dialogherà con Luciano Carrino (presidente di Kip International School) e Egidio Dell’Oste (già responsabile Direzione tariffe Autorità nazionale per l’Energia elettrica e il gas).

Quello di Paluzza è un appuntamento che vuole essere un confronto aperto, un punto di partenza in vista di un senso rinnovato di cooperazione, e per dimostrare che un nuovo futuro di cooperazione è possibile ed è ancora credibile in una terra, come la Carnia, tuttora sconvolta dalla vicenda Coopca.

Tra i focus previsti nel corso del convegno, quello sulle Cooperative di comunità, dove il territorio e le persone sono considerate risorse. Perché un nuovo modello cooperativo è possibile, purché si fondi sul passaggio dalla solidarietà sociale alla sostenibilità sociale ed ambientale. Perché, particolarmente in Carnia, va ricucita non solo la fiducia nella buona cooperazione, ma va ricostruito anche il rapporto tra mutualità, solidarietà sociale e sussidiarietà. In poche parole, il senso di Cooperazione in termini di servizi reali verso la comunità.

Va da sé che, per comprendere i bisogni delle persone che lo abitano, il territorio è necessario saperlo leggere, come anche per soddisfarne le esigenze. I saperi vanno messi assieme, compresi i saperi del fare, perché col territorio e con le persone che lo abitano bisogna progettare assieme, mettendo in moto un lavoro di comunità virtuoso che parta e si alimenti dal basso, dalle persone.

Vanno promossi e sostenuti sviluppi a livello locale che possano permettere un’imprenditorialità fattibile e credibile, che vada a risolvere problemi comuni e concreti. Ma è necessario anche saper interpretare e monitorare i bisogni reali di un territorio abitato da persone, azioni che già vengono portate avanti grazie all’ausilio dei Servizi sociali dei Comuni e di chi, assieme a loro, opera quotidianamente gestendo servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi.

Quei servizi la Cooperativa sociale Itaca li gestisce in tutta la Carnia grazie ad operatori tutti carnici e residenti in quei Comuni. In questo senso, operatori e operatrici supportano tali percorsi di risoluzione dei problemi. Ma sono anche impegnati sia a sostegno della lettura dei bisogni del territorio, sia nell’elaborazione di future proposte di progettualità innovative per ciò che concerne le modalità di erogazione dei servizi a favore delle persone. Il fatto che siano tutti del luogo è un valore aggiunto, perché quel territorio lo vivono e lo conoscono, e la scelta di supportare le comunità da cui provengono è un valore per tutto il processo.

Gli indirizzi di saluto verranno portati in apertura da Boris Maieron (presidente Anpi Val But), Francesco Brollo (presidente Uti della Carnia) e Massimo Mentil (sindaco di Paluzza, Comune capofila “Strategia Aree Interne – Alta Carnia”). Invitati al convegno Debora Serracchiani, presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e Sergio Bolzonello, vicepresidente e assessore regionale alle Attività produttive, Turismo e Cooperazione. Modererà la giornata Daniel Spizzo di Coop Cramars.

Info e prenotazioni: segreteria.progetto.mont@gmail.com.

8 pensieri riguardo “Convegno a Paluzza sulla cooperazione post Coopca

  • galdino-leschiutta

    Cooperazione deve significare prima di tutto etica, oltre che solidarietà ed aiuto delle persone e tra le stesse- IN COOPCA di questi valori si erano perse le tracce nella notte dei tempi. la politica, come sempre, quando vuol governare fattori economici crea immani danni e disastri.
    Purtroppo leggo solo ora di questo convegno, mi sarebbe piaciuto intervenire per raccontare esperienze vissute e personaggi che, pur essendo oggi indagati, hanno di fatto minato la credibilità della cooperazione DISTRUGGENDO quanto di buono avevano fatto agli inizi del secolo scorso i fondatori e PADRI di questa struttura che ha significato in passato molto per la Carnia e che purtroppo, oggi ed anche domani, verrà ricordata solo per i danni creati in Carnia e non solo.

  • pieri.mone

    Plui che une cunvigne a samee une riunion dal partit democratic ed a chest riservade, mi parares di scometi che no si vude nancje une vos di dissens

  • pieri.mone

    si son dismenteats di invida CORTIULA!!
    e la siore SIARECJAGNS le vin viodude dome tune foto dal LUI 2014 quant che ha fat visite in Coopca, dopo a taseve che brusave

  • galdino.leschiutta

    Peccato aver letto solo oggi di questo convegno, mi sarebbe piaciuto partecipare e dire la mia.
    Avrei potuto raccontare di come la politica, quasi sempre, qunado vuole governare l’economia nelle aziende crei solo danni. L’esempio di Coopca è piu’ che evidente!!
    L’etica, la solidarietà e non il clientelismo, l’aiutarsi gli uni con gli altri, questi sono i principi che debbono presiedere la BUONA COOPERAZIONE, ma non solo enunciati, bensi’ concretamente applicati ogni giorno. Invece abbiamo assistito alla distruzione di un patrimonio storico come COOPCA che tanto ha dato in passato e che oggi, PURTROPPO, verrà ricordata solo per i danni che ha creato in Carnia ed anche fuori da questa.
    Pare difficile il confronto dei padri fondatori che agli inizi del secolo scorso hanno messo soldi di tasca loro per un ideale di cooperazione, con quanto accaduto ora.
    Solo la gente onesta potrà far ricredere migliaia di persone oggi deluse, NON CERTO I POLITICI con le loro “balle” che non si traducono in fatti concreti ma sanno sono di promesse vuote.

  • galdino.leschiutta

    Siete peggio di Erdogan in Turchia, i commenti di critica al regime non vengono pubblicati

    • Bruno Tavosanis

      Caro signor Leschiutta.
      Ci permettiamo di ricordarle che RSN News è un sito locale e, al contrario dei grandi portali (Repubblica, Corriere eccetera), non può certo permettersi di avere persone operative anche alla domenica sera.
      Anzi, molti altri siti “chiudono” di fatto per l’intero week-end.
      Quindi se nelle prossime occasioni avrà voglia di commentare, abbia un pizzico di pazienza in più. Ed eviti soprattutto paragoni assurdi. Grazie.

      Bruno Tavosanis (direttore RSN News/Radio Studio Nord)

  • galdino.leschiutta

    Se la responsabilità di quanto contenuto nei commenti resta in capo a chi la esprime, non vedo ragione per la quale, sabato domenica o lunedi’, quanto scritto non sia subito in rete e visibile a tutti

    • Bruno Tavosanis

      Non tutti (anzi, pochissimi) si firmano con nome e cognome, come ha fatto lei. Di conseguenza è necessario un filtro (ben diverso dalla censura) per evitare spiacevoli strascichi

I commenti sono chiusi.