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Confermata la chiusura del Centro di salute mentale di Tarcento

«Riccardi conferma la chiusura, a giugno, della sede Csm di Tarcento. Nessuna garanzia invece per suo mantenimento sul territorio. Quale futuro si prospetta per gli utenti e per il Distretto sanitario di Tarcento?». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Cristiano Shaurli commentando la risposta dell’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi all’interrogazione sulla “Chiusura della sede territoriale di Tarcento del Centro di salute mentale”.

«Nella sua risposta Riccardi, confermando la chiusura dell’attuale sede del Csm, ha addotto le problematiche dell’attuale stabile – dice Shaurli -. Problematiche conosciute da anni ma che preoccupa diventino determinanti proprio ora che si profila l’ampliamento della sede del distretto sanitario di Tarcento che potrà ospitare ottimamente il Csm».

Nei giorni scorsi i sindaci di tutto il territorio hanno inviato una lettera al commissario dell’Azienda sanitaria di Udine e all’assessore Riccardi in maniera trasversale evidenziando la loro preoccupazione e chiedendo che anche temporaneamente si trovi altra sede nel territorio anche rendendosi disponibili a collaborare con la Regione su questo. «L’assessore parta da questo appello – aggiunge un altro consigliere del Pd, Franco Iacop – fatto da chi conosce il territorio e sa quanto il Csm sia importante per le Valli del Torre, realtà che purtroppo registra numeri in aumento ed è punto di riferimento per persone con particolari fragilità e spesso senza reti familiari di supporto».

Gli stessi amministratori locali mettono in evidenza i rischi e le ricadute di un eventuale chiusura fuori territorio del servizio per le famiglie e per un territorio periferico e in parte montano e chiedono un impegno formale a mantenere il servizio sul territorio. «Questo impegno formale – continua Shaurli – purtroppo non c’è stato, nonostante i sindaci si siano resi disponibili a collaborare per trovare soluzioni temporanee sul loro territorio. Una scelta che preoccupa molto, da giugno per gli utenti del Csm e in prospettiva per la stessa autonomia ed esistenza del Distretto sanitario di Tarcento».

«Non vorremmo – concludono Shaurli e Iacop – che la disattenzione verso il nostro territorio e magari un progressivo depotenziamento del distretto preluda, al grido di razionalizzazione, a qualcos’altro di ben più preoccupante. Insieme abbiamo difeso con forza il distretto di Tarcento la scorsa legislatura e certo continueremo a farlo ora».