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FOTOGALLERY – Concluso il percorso di redenzione dei Fucilati di Cercivento

Un lungo e sofferto cammino di redenzione. Che si è concluso soltanto oggi, a 106 anni dalla tragica alba del primo luglio 1916. Perché per la prima volta i quattro alpini che a Cercivento furono fucilati come disertori hanno ricevuto l’omaggio militare dei loro compagni d’arma, i militari del Terzo Reggimento terrestre da montagna di Remanzacco.

È stato proprio questo gesto il simbolo più eloquente della seconda Giornata regionale di restituzione dell’onore, celebrata nel paese della Carnia dove si consumò uno dei fatti più tragici della già di per sé inumana Prima guerra mondiale. Come ha voluto sottolineare il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, nel suo intervento che ha concluso una mattinata densa di emozioni, cominciata con la messa di suffragio e culminata nell’omaggio davanti al cippo che ricorda i Fusilâts.

Il presidente ha voluto ringraziare il generale comandante della brigata alpina Julia, Fabio Majoli, per la scelta di inviare picchetto armato e trombettiere, simbolo di ufficiale riabilitazione anche per le famiglie dei fucilati, condannate per decenni alla damnatio memoriae. Mentre “i soldati morti in guerra sono sempre vittime innocenti”, come ha detto con efficacia Mario Flora da Paluzza, pronipote di uno dei fucilati.

Sì, quella di Cercivento fu una tragedia perché Silvio Gaetano Ortis, Basilio Matiz, Giovan Battista Coradazzi e Angelo Massaro non volevano sottrarsi al dovere di difendere la Patria, non erano disertori ma soldati valorosi “decorati per fatti di guerra – come ha detto ancora Zanin -, onorificenze di cui lo Stato si è dimenticato troppo presto”. I quattro alpini rifiutarono solo le modalità dell’assalto proposto dal loro capitano, un attacco suicida sul monte Cellon, esposti al fuoco nemico.

Fu invece il fuoco amico a ucciderli, ma da quel momento il muto risentimento del paese si è trasformato in memoria condivisa, e poi è diventato una vera e propria battaglia per la restituzione dell’onore fatta di testimonianze, libri, opere teatrali e, ultimo, decisivo atto, la legge del 2021 che riabilita tutti i soldati fucilati per l’esempio in Friuli Venezia Giulia durante la Grande Guerra. Una norma apripista che sta per essere presa a modello da Veneto e Sardegna – ha ricordato ancora il presidente dell’Assemblea legislativa – mentre il Parlamento ha balbettato, annacquando il disegno di legge in una targa che rischia di non lasciare traccia.

Lo ha detto anche Renzo Tondo, il parlamentare carnico, che all’interno della Commissione Difesa della Camera molte volte si è sentito solo nel propugnare una legge nazionale di restituzione dell’onore, sul modello di quanto già fatto da Francia e Gran Bretagna.

Ma la battaglia per la restituzione dell’onore è un’azione collettiva, è stato detto ancora a Cercivento. Che ha visto in campo fin da subito il Comune, il primo a dare un riconoscimento ufficiale ai quattro alpini con il cippo eretto nel 1996, come ha ricordato il sindaco Valter Fracas, “da oggi con il cuore più leggero perché in passato questa commemorazione era monca, sembrava che celebrassimo dei disertori”. E tutti hanno indicato nella tenacia di Luca Boschetti, già sindaco di Cercivento e oggi consigliere regionale, una delle chiavi del successo del percorso che ha portato alla legge e alla Giornata regionale, celebrata per la prima volta nel 2021.

Sì, adesso ci sono tutti a onorare i fucilati. Lo si è visto già nella piccola e pulita pieve di San Martino, durante la messa di commemorazione celebrata dal cappellano militare don Albino D’Orlando e arricchita dai canti dell’Onoranda compagnia dei cantori di Cercivento, un ensemble musicale ultracentenario formato da sei persone di Cercivento di Sopra e altrettante di Cercivento di Sotto.

Appena sotto l’altare, spiccavano poi decine di penne nere, quelle della sezione Ana Carnica e di Gorizia, dei gruppi di Cercivento, Timau, Paluzza, Ovaro, Sutrio, Verzegnis, Maniago e Biella (gradita sorpresa da fuori regione), insieme alle insegne delle associazioni Salvo D’Acquisto e Maestri del lavoro. E poi tante fasce tricolori. Oltre al padrone di casa Fracas, erano presenti Umberto Scarabelli di Maniago, Fabrizio Pitton di Talmassons, Ermes De Crignis di Ravascletto, Domenico Giatti di Villa Santina, l’assessore Fabrizio Dorbolò di Paluzza, Erika Furlani di Campoformido (il primo Comune friulano a concedere la cittadinanza onoraria ai quattro alpini), Battista Molinari di Zuglio. E ancora, oltre al già citato Boschetti, il consigliere regionale Giampaolo Bidoli, la deputata di Tolmezzo Aurelia Bubisutti e l’ex parlamentare Diego Carpenedo, tra i protagonisti della battaglia per la restituzione dell’onore assieme a Franco Corleone, già sottosegretario alla Giustizia, oggi citato da Tondo e da Zanin.

Accanto ai nomi importanti, gli eroi silenziosi. Come la rappresentante delle portatrici carniche che ha assistito alla messa e come la signora di Cercivento che ogni due giorni va a curare le aiuole davanti al cippo dei fucilati, ringraziata pubblicamente da Boschetti, “un altro segno di quanto la comunità tenga a quei ragazzi uccisi ingiustamente”.

Ma la Giornata di restituzione dell’onore non è solo passato e presente, con il mondo della politica finalmente compatto nella ricostruzione storica delle tragedie della Prima guerra. C’è anche il futuro, la volontà cioè di approfondire la storia della Prima guerra, indagando anche sulle altre fucilazioni per l’esempio. Che in Italia furono più di settecento. A questo sta lavorando la Consulta di esperti istituita grazie alla legge, e Zanin ha anticipato che il prossimo passo sarà un convegno di studi che metterà a fuoco, in particolare, la decimazione della brigata Catanzaro a Santa Maria la Longa.

E c’è anche, purtroppo, la terribile attualità delle guerre “spesso alimentate da chi ha interessi oscuri e manda a morire la gente del popolo, senza rischiare nulla – ha detto ancora il presidente del Consiglio regionale – mentre noi oggi celebriamo, per una volta, il rapporto recuperato tra le istituzionie  il popolo”.

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