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Concerto dei Carantan alle 8 del mattino nel Roccolo di Spisso a Montenars

Prosegue a Montenars la terza edizione di “Note nei roccoli”, una serie di concerti che si svolgono all’interno dei boschetti un tempo utilizzati per la cattura degli uccelli. Alla base della rassegna, organizzata dall’Ecomuseo delle Acque del Gemonese in collaborazione con il Comune e la Pro Montenars e con il sostegno della Regione, vi è l’idea di unire la passione per la musica con il godimento del paesaggio.

Il prossimo concerto è in programma domenica 21 luglio, eccezionalmente alle 8, nel Roccolo di Spisso, raggiungibile percorrendo per un breve tratto la pista forestale che dalla strada comunale Montenars-Tarcento sale al monte Cuarnan. Protagonisti i Carantan (Glauco Toniutti, Andrea Barachino, Stefano Durat e Caterina Vidon), gruppo cult della musica tradizionale friulana: presenteranno il loro ultimo album Intrìcs. Dopo il concerto sarà possibile effettuare un’escursione guidata che condurrà i partecipanti alla Festa di Santa Maria Maddalena a Flaipano e, successivamente, alle praterie del Cuarnan. Il ritrovo è alle 7.30 presso il Municipio (necessaria l’iscrizione). In caso di maltempo il concerto si svolgerà nella struttura coperta di Curminie.

Il Roccolo di Spisso si eleva sul versante meridionale del monte Cuarnan. È stato impiantato da Luigi Zanitti, detto “Spisso” per via della barba a pizzetto, a partire dal 1952 con lo spianamento del terreno su cui venne realizzato il primo tondo che ora assume una posizione centrale, a cui fecero seguito l’anello e la passata situati a valle. Nel 1972 fu costruita la casetta, a due piani: il piano inferiore veniva utilizzato per custodire i richiami e le attrezzature, il piano superiore era adibito a cucina con la possibilità di controllare il passo e gli uccelli e azionare la pertica dello spauracchio, conservata ancora oggi. Successivamente furono realizzati il terzo tondo a monte del casello e un’ulteriore passata che risaliva il versante, ripiantumata da poco. Alla fine, dopo molti anni di lavoro, l’impianto complessivo si è sviluppato per oltre 200 m di rete. I corridoi arborei sono fatti di carpino, le siepi alla base sono un misto di carpino, bosso e forsizia.