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Comunità di Montagna della Carnia, la proposta del prof. Pasquale D’Avolio

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del prof. Pasquale D’Avolio, già capogruppo 1975/1995 della Comunità Montana della Carnia, sul tema dell’elezione del nuovo presidente della Comunità di Montagna della Carnia.

Le vicende riguardanti la elezione del nuovo Presidente della Comunità di montagna della Carnia con la spaccatura tra i Sindaci (siano di centrodestra o di centrosinistra) e la “bocciatura” del Sindaco di Tolmezzo, a capo di una amministrazione comunale di centro-sinistra, che viene indicato dal centrodestra (!), testimonia come, al di là delle appartenenze politiche, contino gli accordi personali e di gruppo di interessi, non certamente volti al bene della Carnia. Quale sarà l’esito?
Mi permetto da richiamare quanto prevede la L.R 21/2019, recepita nello Statuto della Comunità di montagna della Carnia, laddove all’art. 20 si dice espressamente che il Presidente “è eletto dall’Assemblea a maggioranza assoluta dei componenti, fra i cittadini in possesso dei requisiti di candidabilità, eleggibilità e compatibilità alla carica di consigliere comunale”. Non necessariamente un Sindaco quindi! Lo stesso vale (art. 22) per 4 membri del Comitato esecutivo. Non mi pare si sia colto lo spirito innovativo di tale norma, che eviterebbe quello che negli ultimi anni si è spesso rilevato, vale a dire il perseguimento da parte degli amministratori dell’Ente comunitario degli interessi del proprio Comune più che quello dell’intero territorio. Perché non utilizzare quanto previsto dalla legge regionale e dallo Statuto, ricercare un Presidente o degli assessori “esterni” tra cittadini dotati di adeguate esperienze e competenze? Credo che la maggioranza dei carnici apprezzerebbe e se ne gioverebbe l’azione della Comunità.

PASQUALE D’AVOLIO