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Combinata nordica, il tarvisiano Raffaele Buzzi vuole crescere ancora

di BRUNO TAVOSANIS

Mancano 4 giorni al via della Coppa del Mondo di combinata nordica, che proporrà da giovedì 24 a domenica 27 il tradizionale appuntamento di Ruka, la località finlandese che ospita in contemporanea anche l’apertura delle altre due discipline nordiche, ovvero fondo e salto. Il leader della squadra italiana è Raffaele Buzzi, che si appresta a vivere la prima stagione da marito, essendosi sposato lo scorso 18 giugno con Elina, ragazza finlandese con la quale vive da un paio d’anni a Tarvisio. «In effetti non è cambiato nulla nella mia vita rispetto a prima del matrimonio, se non un pizzico di tranquillità in più, proprio perché ci troviamo da tempo sotto lo stesso tetto», dice il ventisettenne combinatista, reduce dalla miglior stagione in carriera, con il picco del 16° posto alle Olimpiadi di Pechino: «Sono riuscito a migliorare sul salto, mantenendo costantemente un buon livello. Ciò mi ha consentito di entrare con regolarità nei primi 30 di Coppa del Mondo, cosa che in passato mi riusciva solo saltuariamente. Ora però voglio fare un ulteriore step, ovvero inserirmi tra i migliori 20».

Raffaele Buzzi (anche in copertina)

Per quanto riguarda la preparazione estiva, Buzzi afferma: «Mi sono focalizzato molto sul salto, visto che sul fondo sono abbastanza stabile, continuando a perfezionare la tecnica. Un lavoro di gruppo, con lo scopo di crescere tutti assieme». I Mondiali si svolgeranno tra fine febbraio e inizio marzo a Planica, trampolini e pista che il tarvisiano conosce bene, essendo situati a due passi da Tarvisio: «Spero possa essere un vantaggio per me – afferma Buzzi -. Lo considero un Mondiali in casa, visto che mi sono sempre allenato sui trampolini della località slovena e conosco bene anche la pista di fondo. Sono fiducioso». Agli ultimi Campionati Italiani Assoluti e Juniores, disputati a Villach per l’organizzazione dello Sci Cai Monte Lussari, c’erano tra uomini e donne solo 16 partecipanti, a conferma del momento di difficoltà della combinata: «Purtroppo in Italia non c’è un gran movimento – sospira Buzzi -. Per me è incomprensibile ci sia così poco interesse: in questa disciplina si combinano reattività e resistenza, essendo salto e fondo due sport agli antipodi, di conseguenza è tutto molto divertente. Alcuni comitati regionali stanno facendo del loro meglio, ma purtroppo i numeri sono questi». Anche a livello internazionale le cose non vanno benissimo e c’è il rischio che la disciplina finisca nell’oblio, anche considerando il no alla presenza della prova femminile alle Olimpiadi di Milano-Cortina quando sembrava se non certa, quasi. «Sicuramente questa notizia non aiuta, perché la partecipazione delle ragazze avrebbe dato visibilità alla disciplina e di conseguenza avvicinato gli sponsor», conclude Buzzi.