EconomiaFVG

Cisl soddisfatta per la decisione della Regione Fvg di sospendere le attività di cantiere

In questo momento di profonda emergenza, l’obiettivo di tutti deve essere quello di garantire le condizioni di salubrità e sicurezza degli ambienti di lavoro e delle modalità lavorative per la prosecuzione delle attività produttive. Laddove questo non sia possibile, allora si deve prevedere anche la riduzione o la sospensione temporanea delle attività lavorative. Ben venga, dunque, per la Filca Cisl Fvg la decisione della Regione Friuli Venezia Giulia di sospendere temporaneamente (cioè il tempo tecnicamente necessario a bloccare la pandemia in atto), con apposita circolare, le attività di cantiere, che per le loro caratteristiche operative e logistiche prevedono che le maestranze operino in ambienti chiusi e ristretti, a strettissimo contatto, pena l’ineseguibilità delle lavorazioni. 

“Se da un lato – commenta per la Filca Cisl Fvg, Luciano Bettin – la Regione si esprime nell’ambito degli appalti e dei lavori pubblici, in quanto direttamente coinvolta dalla spesa pubblica, rimane il problema , nel comparto edile, relativo alla committenza privata, composta principalmente da piccoli e micro cantieri. Non a caso, in quel comparto, si registrano spesso indici infortunistici e malattie professionali superiori alla media e in aumento. Per queste ragioni riteniamo indispensabile che le Parti Sociali siano parte attiva e propositiva per rendere il Protocollo Governo-Sindacati attivo ed efficace anche nel settore della committenza privata in ambito edile regionale”.

Nel settore legno arredo – prosegue la nota della Filca Cisl – stiamo assistendo in regione a una situazione a due facce: da un lato aziende che hanno deciso, già alla fine della scorsa settimana, di sospendere la produzione per alcuni giorni in attesa che gli ultimi Decreti Legge (“Cura Italia”) venissero pubblicati a da questi si potessero trarre le indicazioni operative per gestire l’emergenza, dall’altro, aziende che avevano fatto scorta di mascherine e hanno mantenuto l’attività lavorativa anche in questi giorni. Dal momento che il Decreto “Cura Italia” dà la possibilità di utilizzare CIGO con causale “emergenza Covid-19”, andrebbero invitate tutte le aziende del settore a procedere nell’ordine a: una fermata temporanea totale per almeno dieci giorni, ovvero, in casi straordinari, una prima sospensione per attuare la fase di sanificazione, una riorganizzazione dell’attività nei reparti cogliendo l’obiettivo di disporre in maniera ridotta dei dipendenti (minore presenza concomitante di addetti) con introduzione della riduzione dell’orario settimanale, cui si può compensare con la CIGO. La fermata temporanea è ancor di più necessaria perché il primo dei problemi con cui si stanno scontrando le aziende è quello della difficoltà di reperimento delle materie prime e della mancanza di trasportatori per le spedizioni, anche la filiera dei fornitori e del terziario fa i conti con magazzini di semilavorati vuoti per le difficoltà di approvvigionamento.

“Ora l’obiettivo principale – aggiunge il segretario generale della Cisl Fvg, Alberto Monticco – è quello di affrontare l’emergenza in corso con una visione complessiva di tutte le situazioni di criticità regionale: per questo, assieme a Cgil e Uil, solleciteremo il presidente Fedriga sull’attivazione del tavolo di crisi già promesso e sulla convocazione urgente del tavolo di concertazione per attivare il protocollo anticrisi e sottoscrivere l’intesa necessaria per gli ammortizzatori in deroga.