CasaPound con i sindaci “ribelli”, petizione popolare per l’acqua auto-gestita
CasaPound Italia Udine sulla questione Carniacque scende in piazza con una petizione popolare. Da lunedì 14 marzo infatti i cittadini potranno firmare la petizione che chiede esplicitamente la necessità del mantenimento di un servizio idrico in Carnia, evitando così l’attuazione di una politica di accentramento dei servizi, atta solamente a penalizzare la montagna.
“L’acqua è una risorsa pubblica, non deve essere legata a nessun potere governativo – interviene Luca Minestrelli, portavoce di CasaPound Italia per la Carnia – Con questa nostra petizione popolare vogliamo dare voce a quei cittadini che sono tagliati fuori dai giochi governativi, su una questione come quella legata al mantenimento del servizio idrico in montagna, che li riguarda direttamente”.
Le soluzioni che CasaPound Italia Udine propone sono, oltre al mantenimento di un servizio idrico autonomo in montagna, l’applicazione dell’articolo 148 c. 5 del Dls 152/2006, affinché i Comuni con meno di 1000 abitanti gestiscano in maniera autonoma il proprio servizio idrico e soprattutto l’attuazione di una modifica alla proposta di legge 135, in discussione presso il Consiglio Regionale. “Ci schieriamo apertamente assieme a quei sindaci definiti ribelli – conclude Minestrelli – Con questa nostra petizione popolare vogliamo impedire l’accentramento dei servizi ai danni non solo della montagna, ma anche di tutti quei cittadini che ne risentirebbero economicamente a causa dell’aumento delle tariffe”.
Io credo che i “RIBELLI ” siano quelli che non tengano conto del 92% della popolazione che con un referendum hanno chiesto che l’acqua rimanga pubblica.