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Cambio del contratto alla Marelli, i sindacati chiedono garanzie per i lavoratori

“Il passaggio di Marelli dal Contratto collettivo specifico di Lavoro, noto come Contratto Fiat, al Contratto collettivo nazionale dell’Industria metalmeccanica per noi va benissimo, purché però siano mantenuti con esplicito accordo aziendale tutti i trattamenti di miglior favore a cominciare da quelli salariali”.

Lo dichiara Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro tenutosi ieri pomeriggio a Torino, nel corso del quale la Direzione di Marelli ha annunciato ai sindacati firmatari del CCSL l’intenzione di passare al CCNL dei metalmeccanici nel corso del 2023 e la disponibilità ad aprire un confronto col sindacato su un accordo integrativo di armonizzazione. Coinvolta nella proceduta anche Automotive Lighting di Tolmezzo.

“Come Uilm – commenta Ficco – firmiamo sia il CCNL sia il CCSL, quindi per noi va benissimo l’adesione a entrambi i contratti. La scelta di Marelli peraltro non ci meraviglia, poiché non esiste più alcun legame societario né con Stellantis né con le altre imprese figlie della vecchia Fiat firmatarie del CCSL. Piuttosto abbiamo chiesto a Marelli che tutti i trattamenti di miglior favore oggi contenuti nel CCSL siano salvaguardati con specifico accordo aziendale di armonizzazione col CCNL. Non si tratta solo dei premi aziendali, ma anche di paghe base, di indennità e di maggiorazioni per i turni più alte, nonché di una serie di voci salariali aggiuntive e di trattamenti di miglior favore che andranno assolutamente preservati. La Direzione di Marelli si è detta in linea di principio disponibile al confronto col sindacato ed infatti ha dichiarato che l’ingresso nel CCNL dei metalmeccanici avverrà nel corso del 2023 e che nel frattempo continuerà a trovare provvisoria applicazione la regolamentazione del CCSL, dandoci il tempo di negoziare un accordo integrativo di gruppo. È un buon inizio, ma si tratta di una trattativa delicata, in cui non accetteremo che i lavoratori perdano nemmeno un centesimo di euro”.

“La maggiore preoccupazione – conclude Ficco – concerne però le prospettive industriali. Stiamo percependo difatti un deterioramento dei rapporti fra Marelli e Stellantis che temiamo possa pregiudicare il futuro degli stabilimenti italiani. Molte fabbriche Marelli hanno difatti Stellantis come cliente principale o addirittura come cliente unico e noi vigileremo sugli sviluppi produttivi ed occupazionali con la massima attenzione e in ogni sede possibile. La tutela salariale e occupazionale sono le priorità assolute della Uilm”.

“Come Uilm Udine monitoreremo tutto quello che riguarderà la gestione di Tolmezzo ed ogni eventuale ripercussione”, dice il segretario Giorgio Spelat.

Sul tema interviene in una nota anche la Fim Cisl: “Come sindacato prendiamo atto della scelta di Marelli, ma accogliamo positivamente la disponibilità ad aprire un confronto – si legge -. Rivendichiamo che i lavoratori non perdano nulla dei trattamenti di miglior favore che attualmente sono previsti dal CCSL rispetto al CCNL e che a questo punto dovranno essere recepiti in un accordo di secondo livello. A scopo esemplificativo, ricordiamo che il CCSL rispetto al CCNL prevede paghe base più alte, maggiorazioni e indennità superiori, voci salariali aggiuntive, nonché un sistema premiante. Ma lo stesso CCNL prevede la possibilità di un secondo livello contrattuale e noi lo negozieremo senz’altro. A preoccuparci davvero sono piuttosto i rapporti commerciali fra Stellantis e Marelli, che stiamo percependo come sempre più tesi. Molti stabilimenti sono difatti monocommittenti e sia chiaro che la difesa dell’occupazione resta la nostra assoluta priorità. Vigileremo in ogni sede e assumeremo tutte le iniziative necessarie a difendere i lavoratori Marelli”, conclude la Fim Cisl.