Cade per 50 metri sul Monte Verzegnis, salvo per miracolo
Un uomo di Gemona del Friuli del 1956 è salvo per miracolo dopo una pericolosa caduta che gli ha procurato gravi ferite alla testa e contusioni varie. La chiamata è arrivata al Nue112 poco prima delle 13 da parte del suo compagno di escursione, che lo ha visto precipitare dalla cresta del Monte Verzegnis, in particolare tra il Monte Verzegnis e Casera Val, lungo il sentiero cai 806, a quota 1650 metri.
Forse inciampando o mettendo male il piede, l’uomo è scivolato ruzzolando lungo un ripidissimo pendio per cinquanta metri, fermandosi poco sopra un salto di una decina di metri che sarebbe stato inevitabilmente fatale. L’uomo, nonostante la grave ferita e le contusioni, è riuscito a spostarsi qualche centimetro lontano dal bordo del salto e a rimanere sempre cosciente fino all’arrivo dei soccorritori. Questi sono arrivati con l’elisoccorso regionale e sono stati sbarcati uno alla volta sul pendio.
Il tecnico di elisoccorso ha imbastito un punto di ancoraggio per la corda conficcando il piccozzino in dotazione nel terreno e per far operare il team (con medico e infermiere) in sicurezza, consentendo le operazioni di stabilizzazione del paziente e il suo imbarellamento (non semplice) sul posto. Anche il pilota dell’elicottero e il tecnico verricellista hanno operato con grande bravura e delicatezza per sbarcare il personale sotto la cresta in un punto dove non c’era molto spazio per operare con il velivolo. Oltretutto la temperatura percepita sul pendio, con l’effetto ventilazione delle pale, era di circa cinque gradi.
Forse inciampando o mettendo male il piede, l’uomo è scivolato ruzzolando lungo un ripidissimo pendio per cinquanta metri, fermandosi poco sopra un salto di una decina di metri che sarebbe stato inevitabilmente fatale. L’uomo, nonostante la grave ferita e le contusioni, è riuscito a spostarsi qualche centimetro lontano dal bordo del salto e a rimanere sempre cosciente fino all’arrivo dei soccorritori. Questi sono arrivati con l’elisoccorso regionale e sono stati sbarcati uno alla volta sul pendio.
Il tecnico di elisoccorso ha imbastito un punto di ancoraggio per la corda conficcando il piccozzino in dotazione nel terreno e per far operare il team (con medico e infermiere) in sicurezza, consentendo le operazioni di stabilizzazione del paziente e il suo imbarellamento (non semplice) sul posto. Anche il pilota dell’elicottero e il tecnico verricellista hanno operato con grande bravura e delicatezza per sbarcare il personale sotto la cresta in un punto dove non c’era molto spazio per operare con il velivolo. Oltretutto la temperatura percepita sul pendio, con l’effetto ventilazione delle pale, era di circa cinque gradi.
Al campo base presso Sella Chianzutan attendevano pronte le squadre di terra della stazione di Forni Avoltri e la Guardia di Finanza per portare rinforzi che, per un soffio, non si sono resi necessari. L’intervento si è concluso intorno alle 14.30.