Caccia, posticipata quella al Fagiano, stop a Coturnice, Pernice bianca e Lepre bianca
Il Comitato faunistico regionale, riunitosi ieri nella sede della Regione a Udine e presieduto dall’assessore alla Caccia del Friuli Venezia Giulia Paolo Panontin, ha dato parere positivo (10 voti favorevoli e due contrari) all’apertura posticipata al prossimo 9 ottobre della caccia al Fagiano di monte maschio e alla chiusura anticipata al 7 novembre, e ha limitato a sei le giornate di caccia per rendere sostenibile l’attività venatoria. Decisa anche la sospensione del prelievo venatorio per la Coturnice, la Pernice bianca e la Lepre bianca.
Il parere ha tenuto conto degli accertamenti del servizio Caccia e Risorse ittiche della Regione sulla situazione faunistica, su determinate aree campione, utili a verificare la compatibilità del prelievo venatorio con la conservazione delle specie. Il monitoraggio effettuato quest’anno ha rilevato, nel periodo compreso fra il 4 e il 26 agosto, nelle riserve di caccia di Paularo, Prato Carnico, Tramonti, Venzone e nelle due aree protette di Val Collina e nella zona di ripopolamento e cattura di Trasaghis, 20 maschi adulti di Fagiano di monte, 27 femmine e 49 piccoli.
Sulla base di questi dati, come hanno spiegato i tecnici del servizio, si può determinare l’indice di successo riproduttivo che, in questo caso, è dell’1,81 e sul quale si possono stabilire limitazioni o sospensione dei prelievi. La soglia minima sotto la quale l’attività venatoria dovrebbe essere sospesa è inferiore all’1,5.
I risultati del monitoraggio indicano, dunque, di mantenere una pressione venatoria limitata per il Fagiano di monte mentre per la Coturnice (con i dati rilevati nelle medesime aree che hanno registrato 13 adulti e 44 piccoli), considerando che la specie è caratterizzata da un areale molto frammentato con singole meta-popolazioni piuttosto esigue, è stata accolta la proposta di sospensione della caccia.
Sono stati rinviati, invece, i pareri sui piani di gestione della Zona Speciale di Conservazione (ZSC) “confluenza fiumi Torre e Natisone” e della Zona di Protezione Speciale (ZPS) e ZSC “foci dell’Isonzo-Isola della Cona”.