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Brollo sull’acqua: “No a populismi, altrimenti siamo i killer del territorio”

Rinviate alla prossima seduta (probabilmente 1.marzo) le attese relazioni sulle società partecipate del Comune (Carniacque Spa, Cosint e Asp Scrosoppi) causa indisponibilità dei presidenti o loro richiesta di procrastinare l’analisi in attesa di avere a disposizione ulteriori elementi, il Consiglio comunale di Tolmezzo riunitosi giovedì sera ha visto comunque sotto i riflettori il futuro del servizio idrico integrato, alla luce dell’ordine del giorno promosso dalle opposizioni che avevano sollecitato una convocazione urgente dell’assise, spingendo su un documento che richieda un ambito autonomo per la montagna all’interno della nuova geografia regionale della gestione dell’acqua.

Nel suo intervento di risposta il sindaco Francesco Brollo ha spiegato che con questa richiesta “si creano solo illusioni, andando contro gli interessi della nostra gente e di Carniacque”. Il primo cittadino quindi ha informato della trattativa politica in corso con il Cafc Spa verso la fusione per incorporazione (assieme a lui al tavolo che tornerà a riunirsi ci sono anche il collega Romano Polonia di Villa Santina e Daniele Ariis vicesindaco di Raveo): “dobbiamo fonderci per evitare che un domani il territorio si sguarnisca e si perda le caratteristiche di una gestione in House da parte dei comuni, Carniacque Spa sta scadendo come uno yogurt e rischiamo di trovarci con una scatola vuota”. Quindi l’accenno alla “grande novità” della legge 135 in discussione proprio in questi giorni nella commissione competente del consiglio regionale: “all’interno di una assemblea unica regionale avremo una specifica salvaguardia per la montagna, un articolo che abbiamo chiesto comunque di ampliare aggiungendo una mitigazione delle tariffe, la riattivazione dei lavori, la rappresentanza negli organi competenti”.

giunta consiglio comuanale tolmezzo“Se l’obiettivo è tutelare cittadini – ha concluso Brollo – non si può andare a chiedere il riaffidamento a Carniacque.
Non possiamo piegare schiena al populismo, altrimenti saremo noi i killer del territorio”. E quindi il sindaco ha annunciato la presentazione di un ordine del giorno alternativo, letto successivamente dal consigliere Falco nel quale, il consiglio impegna la giunta a promuovere tutte le azioni necessarie affinché nelle trattative siano contemplate, nell’accordo vincolante, come garanzie a tutela della montagna e dell’interesse delle collettività locali «il mantenimento di una sede operativa sul territorio; la difesa degli attuali livelli occupazionali; un significativo miglioramento della qualità del servizio degli utenti; la garanzia di dare attuazione al piano investimenti previsto dal piano d’ambito al fine di migliorare e risolvere la situazione di vetustà in cui versano la rete idrica e fognaria, con l’intento di abbattere sprechi, dispersioni e migliorare la qualità dell’ambiente; la previsione di una forma di tutela tariffaria che tenga conto della specificità territoriale montana; un’adeguata rappresentanza del territorio montano negli organi societari di Cafc». Impegna poi la giunta a richiedere alla presidenza della Regione la tempestiva approvazione delle disposizioni di legge annunciate sulla tutela dei bacini specifici e su relazioni rafforzate dei gestori unici con i territori che presentano fragilità.

I vari esponenti di opposizione, da Zearo a Riolino, da Muser a Biscosi, hanno ribattuto al sindaco con diversi interventi di fuoco, chiedendo di “smetterla di raccontare favole”, e poi del perchè “del cambio di idea in pochi mesi rispetto all’importanza di Carniacque”, quindi sono state manifestate forti perplessità sull’eventuale accettazione da parte del Cafc delle condizioni poste a tutela della montagna, paventando il rischio che il territorio sia ancor più penalizzato in termini di costi e servizi. Ed ancora i consiglieri hanno lamentato la mancanza di risposte sulle motivazioni delle dimissioni del consigliere Martinis dal Cda di Carniacque, la sua surroga con Auro Paolini mentre Muser dei 5Stelle ha posto una nuova questione legata al depuratore della Cartiera tolmezzina, che “oggi grazie a Carniacque costa all’azienda 1,7 milioni di euro, mentre col Cafc invece potrebbero salire a 3,4 milioni, e a quel punto è  sicuro che la cartiera rimarrà qui o scapperà a gambe levate? Evitiamo che ci sia una Caporetto storica”.

Al termine del dibattito è stato bocciato l’Odg delle opposizioni, approvato invece quello della maggioranza.

INTERPELLANZE

Profili lavoratovi troppo limitati e strutture cittadine a gestione esternalizzata sono state le cause per le quali il comune di Tolmezzo non ha potuto presentare domanda alla Regione per ottenere i finanziamenti dei Lavori di Pubblica Utilità, gli LPU. A spiegarlo l’assessore alle finanze Alfonso Fasolino, rispondendo all’interpellanza del consigliere di opposizione Valter Marcon.

fasolino cons comunale“Non c’è stata inerzia o non puntualità della giunta, il fattore decisivo è stato solo la limitazione dei tre profili previsti dal regolamento regionale” ha specificato Fasolino rimandando al mittente le accuse e ricordando che già nei precedenti bandi, dal 2010 in poi, non sempre le passate amministrazioni si erano fatte finanziare. Nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali e artistici, ci sarebbe potuto essere Palazzo Frisacco, la cui gestione è però esternalizzata. Lo stesso avviene per la biblioteca. Pertanto, la formula dei Lpu non era attivabile. Lo stesso riguarda la custodia e vigilanza degli impianti sportivi, poiché la gestione di tali strutture è affidata ad associazioni. Il Comune non dispone – ha osservato Fasolino – di centri sociali ed educativi: la ludoteca non è ancora attivata e il centro di aggregazione giovanile è ancora in costruzione. Per quanto riguarda infine le attività ausiliarie di carattere sociale di natura temporanea – ha affermato l’assessore -, il Comune ha interpellato la Casa di riposo, che si è dichiarata non interessata.

Si è parlato anche di sgombero neve, attraverso un’interrogazione del consigliere Gianalberto Riolino, il quale ha chiesto spiegazioni sui costi sostenuti dal comune dopo la nevicata tra il 2 e 3 gennaio, “esagerati visti i soli 2 cm caduti”. Il vicesindaco Simona Scarsini ha difeso le scelte operate dagli uffici, fatte, ha sottolineato, “per garantire la sicurezza degli utenti e per precise condizioni meteo. Tra sgombero neve e spargimento sale sul territorio comunale sono stati spesi circa 16 mila euro”. Riolino ha annunciato un identica interrogazione pure le operazioni di sgombero dei giorni scorsi.

GLI ALTRI PUNTI

Approvati all’unanimità gli altri punti in discussione, tra cui le modifiche allo statuto del Forum del Volontariato, il Piano comunale di illuminazione e l’Acquisizione dell’edificio di via della cooperativa.

Maggioranza invece spaccata sull’approvazione, poi avvenuta, di un ordine del giorno su “Genitori e Bambini” proposto dai consiglieri Zearo e Biscosi.

Qui per rivedere l’intera seduta

Un pensiero su “Brollo sull’acqua: “No a populismi, altrimenti siamo i killer del territorio”

  • enrico.re

    CARNIAQUE sinora si è dimostrata una gran cloaca mangiasoldi senza nessuna opera nuova di rilievo eseguita ha triplicato in un decennio le tariffe. CITTADINI SVEGLIAMOCI ED INSORGIAMO contro questi politici mangiasoldi e creatori di posti per loro e per i “trombati elettorali”

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