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In arrivo la rivoluzione per la raccolta dei funghi in Friuli

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alle autonomie locali, Paolo Panontin, ha approvato lo schema di disegno di legge che disciplina in maniera organica la materia della raccolta e commercializzazione dei funghi epigei spontanei nel territorio regionale. “Si tratta – ha spiegato Panontin – di una riforma profonda, incardinata in una legge e senza necessità di ulteriori atti regolamentari che ha colto l’occasione del riordino del sistema istituzionale per introdurre una semplificazione e una serie di agevolazioni”. Rispetto alla legge regionale vigente, la 12/2000, vengono ridisegnate le competenze amministrative in materia. Le attuali otto zone di raccolta vengono meno e l’utente può scegliere l’ambito territoriale in cui raccogliere versando un contributo la cui entità è tendenzialmente proporzionale all’ampiezza del territorio interessato.




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L’entità del contributo è fissata dalla Giunta regionale, mentre la legge si limita a determinare l’importo del minimo del contributo. L’importo minimo è pari a 10 euro per la raccolta annuale nel Comune di residenza, 25 euro per la raccolta annuale nella perimetrazione di ciascuna Unione territoriale intercomunale, 5 euro per la raccolta giornaliera nella perimetrazione di ciascuna Unione (tipologia di raccolta corrispondente all’attuale permesso turistico), 20 euro per la raccolta settimanale nella perimetrazione di ciascuna Unione (tipologia di raccolta corrispondente all’attuale permesso turistico) e 70 euro per la raccolta annuale in tutto il territorio regionale. Le funzioni esercitate dagli Enti corrispondenti alle precedenti zone di raccolta (Provincie e Comunità montane) sono sostanzialmente accentrate a livello regionale. In particolare, la Regione rilascerà le autorizzazioni alla raccolta e le autorizzazioni alla raccolta per fini espositivi, didattici, scientifici e di prevenzione, concederà contributi alle associazioni micologiche e trasferirà annualmente risorse ai Comuni.

Ciò alla luce dell’incidenza dell’attività di raccolta dei funghi sulle comunità locali e con lo scopo di compensare la diminuzione di introiti che gli Enti locali si troveranno ad avere a seguito del venir meno della suddivisione del territorio regionale nelle attuali otto zone di raccolta.

Le Unioni, invece, introiteranno i versamenti per la raccolta nella relativa area territoriale, i versamenti per la raccolta nei singoli Comuni da parte dei residenti e i versamenti di coloro che, per fini prettamente turistici, effettuano la raccolta per brevi periodi di tempo. Per acquisire l’autorizzazione alla raccolta non sarà più necessario superare un esame ma sarà sufficiente frequentare un corso, organizzato dai Gruppi micologici aderenti alla Federazione regionale dei Gruppi micologici del Friuli Venezia Giulia e dalle Unioni, in cui verranno fornite le conoscenze di base sulle specie di funghi eduli e velenosi, sulle norme in materia di raccolta e trasporto e sui corretti metodi di preparazione e conservazione dei funghi. “Le modifiche introdotte dalla legge comprendenti la semplificazione del sistema di pagamento dei contributi per la raccolta – ha concluso Panontin – sono frutto di un confronto con i micologi e con le Autonomie locali”.

CORSO IN CARNIA

Nell’attesa dell’entrata in vigore della legge delineata in giunta, scade alla fine di maggio la possibilità di iscriversi al corso facoltativo e gratuito organizzato dall’UTI della Carnia che consente di ottenere, previo esame obbligatorio, l’autorizzazione necessaria per la raccolta funghi. Il corso, che si terrà a Tolmezzo presso la sede dell’Unione della Carnia in orario serale dal 19 al 23 giugno, prevede per sabato 24 anche un’uscita sul territorio. Per l’iscrizione è necessario rivolgersi al centralino dell’Unione (0433 487711).
La nuova legge regionale n. 2/2017, entrata in vigore lo scorso 13 aprile, seppur transitoria prevede un costo diverso a seconda che il raccoglitore sia residente fuori Regione, in Regione o nell’Unione.
Tutte le informazioni a riguardo sono state pubblicate sul sito web dell’Unione della Carnia http://www.carnia.utifvg.it/