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Approvato ma già da rifare il bilancio 2020 del Comune di Tolmezzo

Mercoledì sera il consiglio comunale di Tolmezzo ha approvato il bilancio di previsione 2020, “ma come diceva Bartali – spiega il sindaco Francesco Brollo – l’è tutto da rifare”.
Ecco il perché nella nota diramata dallo stesso primo cittadino.
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Nonostante sia stato approvato sotto lo stato di emergenza da COVID-19 nulla ha a che fare col COVID-19, perché fu predisposto due mesi fa e poi congelato a causa dell’emergenza. Leggere questo bilancio è quindi come leggere un quotidiano di due mesi fa, che oggi non ha senso perché descrive un’altra realtà oggi non più presente. Ogni bilancio, infatti, regola entrate e uscite per dare risposte ai bisogni e alle priorità individuate dall’amministrazione. Risulta evidente che né le entrate, né le uscite, nè soprattutto i bisogni di due mesi fa sono i medesimi di oggi, anzi. 

E allora perché lo abbiamo l’approvato proprio adesso? Perché senza bilancio approvato i comuni si bloccano: tanto vale approvarlo subito anche se sballato e correggerlo nei prossimi mesi attraverso le “variazioni di bilancio”, piuttosto che attendere un quadro della situazione che rischiamo di non avere da qui a fine anno. 

Tuttavia il bilancio di previsione contiene degli elementi che hanno comunque validità: ad esempio il piano delle opere pubbliche che prevedono 9 milioni e mezzo di lavori pubblici, la riduzione del debito del comune o l’aumento dell’addizionale Irpef e Imu, elementi che nulla hanno a che fare con l’emergenza COVID-19. 

Un punto in merito merita un approfondimento per fare chiarezza, visto che cominciano già a rincorrersi commenti fuori luogo. Sul punto della crescita di Irpef e Imu parebbe infatti inimmaginabile che una persona sensata la prima cosa che faccia sotto emergenza sia aumentare le tasse, quando tutti i cittadini e le imprese e gli esercenti sono in difficoltà economica. 

Come possiamo noi, parlo della giunta e dei consiglieri che amministrano questa città, che siamo gli stessi che – assieme a dipendenti comunali e volontari – da un mese e mezzo stiamo dando una mano alle persone, reperibili in ogni momento, che organizziamo la distribuzione delle mascherine a casa, dei buoni pasto, che andiamo a seguire gli incendi per omarli, che facciamo volontariato e rispondiamo a tutti e ai loro bisogni, che è poi ciò per cui siamo stati eletti; ecco, noi non è che di colpo impazziamo e aumentiamo le tasse perché siamo sadici, se ciò è stato fatto c’era un motivo

Il consiglio comunale in videoconferenza

C’era. Ed è che Tolmezzo non poteva più permettersi di tenere Irpef e Imu più basse di diversi altri Comuni assimilabili che inoltre hanno già più trasferimenti regionali. Aumentiamo l’IMU a 8,6 quando ad esempio Spilimbergo già ce l’aveva a 8,7, Tavagnacco a 8,6, Latisana 8,6, Tarvisio 10,6, Tarcento 8,75, San Daniele 8,6. Comuni che hanno più trasferimenti pro capite; noi siamo più poveri di loro e avevamo tasse più basse, non era più sostenibile. Idem per l’addizionale Irpef che al massimo va progressivamente allo 0,80% come Gemona, Maniago, Cividale. Ogni anno riceviamo di meno e per questo stesso motivo prima due volte i sindaci che mi hanno preceduto, Prima Cuzzi e poi Zero sono passati in aumento Ipref da 0 a 0,25 e da 0,25 a 0,50 e poi io a 0,65 e ora 0,80. 

Ricordiamo che questa necessità è riconosciuta in un documento approvato da tutto il consiglio comunale, maggioranza e opposizione insieme, che dice alla Regione: non è possibile che il comune di Tolmezzo possa continuare come succede da decenni, a ricevere così pochi trasferimenti, ogni anno di meno. 

Rispetto a quando ho cominciato a fare il sindaco sei anni fa sono centinaia di migliaia di euro che il comune riceve in meno ogni anno da Stato e Regione, più dei 420.000 in più che incassiamo da questa manovra. Eppure ogni giorno le luci pubbliche occorre accenderle, le scuole bisogna aprirle, le mense bisogna pagarle, il verde falciarlo eccetera. 

Detto ciò, questo bilancio è da prendere e rivoltare come un calzino. Ed è ciò che faremo, perché le entrate e le uscite sono false rispetto alla realtà, perché ad esempio avremo meno entrate e guadagni per minori spese. 

I funzionari responsabili dei reparti comunali (manutenzioni, opere pubbliche, istruzione eccetera) sono stati incaricati di fare i conti e prevedere quanto incasseremo in meno (ad esempio mensa, parcheggi, asilo nido eccetera) e quanto spenderemo in meno (mensa scolastica, scuolabus ecc). Fra qualche settimana avremo così un primo quadro ipotetico che fotografa la situazione economica del comune sotto COVID. 

Allora INSIEME a tutti i gruppo presenti in consiglio comunale, proporremo le variazioni di bilancio. Almeno questa è stata la proposta che abbiamo avanzato in consiglio comunale. 

Ora però dobbiamo chiederci: se i conti ci diranno – mettiamo per pura ipotesi – che manca un milione cosa facciamo? Cosa tagliamo? Lo dobbiamo decidere tutti insieme. Facciamo pagare alle famiglie il prezzo pieno della mensa scolastica? Di fronte ad un costo di 218.000 euro, il comune incassa dalle famiglie 40.000 euro e il comune mette 178.000€. Facciamo pagare alle famiglie tutto il costo del Nido? A fronte di un costo di 556.000 euro, le il comune incassa dalle famiglie 309.000, il comune mette i restanti 247.000. Già solo qui sono 425.000 Euro, che è l’equivalente delle tasse aumentate.(170.000 Irpef e 250.000 Imu = 420.000 totali). È solo per fare un esempio per dimostrare che se tolgo da una parte devo aumentare dall’altra. 

Si capisce come il discorso sia più complesso di affermazioni semplicistiche su tasse si o tasse no, andranno fatte le valutazioni su come intervenire. 

Come paghiamo i servizi che garantiamo? Le tasse servono per l’illuminazione pubblica, le manutenzioni delle strade e delle scuole, ma anche per pagare le mense scolastiche; col bilancio diamo anche i contributi alle tante associazioni che fanno fare sport ai nostri ragazzi, contribuiamo agli eventi che tanto piacciono e animano la città; paghiamo la gran parte dei costi dell’asilo nido e tante altre cose ancora. 

Ricordiamo che la congiuntura economica, infatti, travolge un po’ tutti, compresi i più fragili tra gli enti pubblici, che sono i comuni, tanto da aver portato l’associazione che ci rappresenta, l’Anci, a chiedere precisi interventi di garanzia al Governo, altrimenti diversi comuni rischieranno il “fallimento”, (non il nostro). L’Anci stima che i problemi per i comuni di tutta Italia siano di minori entrate in media dall’8 al 30% 

Abbiamo chiesto perciò anche alla opposizione di fare la propria parte e invece di stracciarsi le vesti di proporre come trovare i soldi per riscrivere il bilancio. È un dovere di un consigliere nel momento stesso in cui dice: “non mi va bene che trovate i soldi su canale X” dare alternativa su quale altro canale Y trovarli. 

Ricordo che i consiglieri comunali hanno avuto due mesi per leggere bilancio e per fare ipotesi rispetto al semplice NO pronunciato in consiglio comunale. Ad un cittadino è consentito dire “no”, a un consigliere comunale no, ha il dovere di proporre una soluzione uguale e contraria, non fermarsi alla protesta. 

Per dare una prima risposta alcune misure a livello carnico sono già state prese attraverso la cabina di regia degli enti della Carnia, che comprende l’Uti, il Consorzio Industriale, il Bim, Il Consorzio Boschi Carnici, Euroleader ed Esco Montagna:
-P
er le imprese abbiamo rinviato le scadenze pagamenti affitti a fine settembre.
-Stiamo avviando una piattaforma per raccogliere idee e proposte e ricette per il
rilancio della nostra economia di montagna
-Ridurremo la
Tari attraverso impiego di fondi comunali assieme a parte dell’avanzo di amministrazione del BIM.

Altre misure le studieremo assieme come Comune, a cominciare da
Confartigianato che ci ha inviato proposte e che studieremo assieme dalla prossima settimana, mentre alcuni esercenti li abbiamo già incontrati per ragionare assieme. 

Chiudo con una frase che proprio un esercente ha detto: “Quelle comunali sono le uniche che pago volentieri”, a indicare di come siano soldi che vanno per cose visibili e concrete nella quotidianità. Ci auguriamo davvero di poterle ridurre se sarà possibile ma siamo sicuri – e i cittadini possono verificarlo quotidianamente – che ogni singolo euro viene immesso sul territorio per qualcosa di utile e concreto. 

Questo bilancio ha approvato anche tante altre cose, a cominciare dal piano triennale delle opere pubbliche: si tratta di di 9 milioni e mezzo per complessivi 15 opere a partire da quelle per il consolidamento anti sismico delle scuole a quelle di messa in sicurezza della viabilità come la realizzazione della rotonda nella zona del bar Stadio. Sono qui escluse le 9 opere che si fanno per il post tempesta Vaia, che ammontano a 3 milioni. 

Infine il bilancio attesta la riduzione del debito del comune per mutui di 700.000 rispetto allo scorso anno. Ora il debito è di 5 milioni e 423 mila euro, che significa un debito procapite di 538 euro, erano 612 l’anno scorso.