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Al LAB si parla di alimentazione, cibo e cultura

Il Laboratorio internazionale della comunicazione di Gemona offre ai 70 corsisti di italianistica che lo frequentano fino al 12 agosto e a tutta la comunità friulana un incontro “a tu per tu” con una realtà, come la Fondazione Barilla BCFN, che conosce a fondo le dinamiche nazionali e internazionali che caratterizzano le produzioni alimentari, la loro sostenibilità e il rapporto con l’ambiente. La Fondazione è promotrice del Protocollo di Milano e si propone come soggetto per un cambiamento culturale auspicabile e sostenibile. L’anno scorso la Fondazione è stata premiata dal Lab con il Gamajun International Award e tra i due soggetti è in atto una collaborazione destinata da ulteriori sviluppi.

Martedì 26 luglio, ore 10, alla Casa dello studente, in collaborazione con la Fondazione Barilla BCFN “Paesaggi e gusti sostenibili. Alimentazione, cibo e cultura”, incontro con Elena Cadel, ricercatrice che collabora con la Fondazione. L’appuntamento muoverà dall’ultima pubblicazione della Fondazione, “Eating Planet” e approfondirà i temi del sistema alimentare: paradossi dell’alimentazione, impatto delle nostre diete, la doppia piramide. E poi il concetto di acqua virtuale: le dimensioni dello spreco mondiale, il problema dell’obesità. Perché è così difficile cambiare alimentazione e qual è il rapporto oggi tra cibo e cultura?

La Fondazione Barilla CFN, che agisce a livello nazionale e internazionale, promotrice del Protocollo di Milano e del Youth Manifesto dei giovani presentato a Expo 2015, si propone come player di un cambiamento culturale auspicabile e sostenibile.

Il direttore del Lab, Emanuela DeMarchi, ricorda la continuità della riflessione che questo evento sta portando avanti da alcuni anni. “Nel 2011 il tema del futuro del Paese è stato affrontato con la Comunità di Sant’Egidio, ponendo l’accento sulle parole chiave della solidarietà, della coesione e della cooperazione internazionale – ricorda DeMarchi –; nel 2012 se ne è parlato attraverso la moda e con Ottavio Missoni; nel 2013, le prospettive dell’Italia sono state lette e analizzate attraverso un altro settore strategico del Made in Italy, quello enogastronomico, con l’apporto di una personalità come quella di Carlo Petrini”. Proseguendo il felice e impegnativo itinerario, il Lab nel 2015 ha chiamato a condividere la riflessione anche Guido Barilla, con il Gamajun International Award-Premio Bruno De Marchi, conferito alla Fondazione Barilla Center for Food & Nutrition di cui è presidente.

“La bellezza e la grande biodiversità umana e culturale della nostra penisola è figlia di un rapporto unico tra la civiltà umana e l’ambiente che l’ha ospitata per millenni”, afferma Guido Barilla. “Il modo in cui costruiamo lo spazio in cui viviamo dice infatti molto di noi e determina il nostro modo di abitare il mondo. Non solo – prosegue –. Nel rapporto con la terra l’uomo disegna anche il proprio futuro, ciò che reputa importante, quei valori che hanno la priorità nell’orientare l’esistenza collettiva”.