CulturaGemonese

A Flaipano di Montenars un libretto per scoprire come si mangiava una volta

Per Slow Food le comunità del cibo sono gruppi di persone che svolgono un ruolo attivo nel proprio sistema del cibo locale. Per l’Ecomuseo delle Acque del Gemonese la comunità del cibo è quella di Flaipano, nel Comune di Montenars, dove è stata realizzata una mappa di comunità che, tra i tanti argomenti, ha approfondito anche il tema del cibo, incentrandosi sul recupero dei piatti tradizionali e la riscrittura delle ricette. Studiare il cibo e recuperare le memorie gastronomiche ha permesso di approfondire la conoscenza della comunità locale e di rendere visibile il rapporto che ancora oggi la lega alla storia e alla terra.

Ne è scaturita una pubblicazione, di piccole dimensioni ma densa di contenuti, che ha raccolto le ricette principali, tutte di origine slava (ocìcanaslìkignamòsnecstakgramperèssapâçabrôca). Il libretto, intitolato “Jesti ti dan bot/Mangiare come una volta” e curato dallo storico locale Romeo Crapiz, verrà distribuito in occasione della Festa di S. Maria Maddalena, in programma a Flaipano domenica 21 luglio. Prima della Messa con processione e dell’apertura dei chioschi enogastronomici, l’Ecomuseo organizzerà un concerto nel Roccolo di Spisso: alle 8 si esibirà il gruppo dei Carantan.

La Mappa della Parrocchia di S. Maria Maddalena è stato un processo partecipativo che ha visto protagonista la comunità di Flaipano, con tutti i borghi contermini (Frattins, Cretto di Sopra e di Sotto, Patuòcina, Matiòn, Pers). Le persone coinvolte hanno raccontato la propria storia, il patrimonio, il paesaggio, i saperi del territorio in cui si riconoscono e che intendono conservare. Negli incontri ospitati nelle stesse case degli abitanti, è stato possibile mettere assieme diversi tasselli e affrontare vari argomenti, frutto di ricordi, racconti, ricerche condotte negli archivi ufficiali e familiari, il tutto portato avanti con entusiasmo e spirito comunitario. Il progetto è riuscito nell’impresa di ripercorrere la storia locale, valorizzando la memoria collettiva e interpretando le trasformazioni intervenute nel tempo.