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A Ciconicco la rappresentazione vivente della passione e morte di Gesù Cristo

“Non c’è resurrezione senza pace”.
Con questa sentenza, che è risuonata come un richiamo alla guerra scoppiata in Ucraina ma non da meno a tutte le guerre, si è concluso ieri sera, sulle colline di Ciconicco di Fagagna, il Processus contra Jesum – Processo a Gesù, rappresentazione vivente in costume della passione e morte di Gesù Cristo, per la sceneggiatura e regia di Claudio Moretti e Fabiano Fantini, tratto dal testo di Diego Fabbri e promosso dall’associazione Un grup di amîs presieduta da Andrea Schiffo.

“Viene rappresentata la Via Crucis, che poi è la novella della resurrezione di Gesù, oggi la resurrezione di tutti noi dopo due anni di pandemia, lutti, dolori e restrizioni”, l’ha definita il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin.

“Tutte queste persone sono qui, con la voglia di ritrovarsi e assistere a un evento di sacralità che è preghiera ma anche tradizione delle nostre comunità contadine, legate al cattolicesimo e con esso alla terra, alla famiglia. Il Venerdì Santo 2022 di Ciconicco ritengo possa segnare un riavvio di quel Friuli profondo che ha la capacità di guardare al futuro, alle nuove generazioni, a ciò che verrà, con grande ottimismo”, ha detto ancora Zanin prima di assistere alla Passione con i consiglieri regionali Mauro Di Bert, Massimo Moretuzzo e Leonardo Barberio.

E proprio pensando al futuro che si sta tessendo per i più giovani, il presidente dell’Assemblea legislativa ha affermato che “dovremo salvaguardare di più le ragioni della pace, della convivenza, di valori come libertà e giustizia. Sicuramente l’Ucraina è un Paese che è stato invaso, ma l’escalation di violenza va fermata perché il futuro che dobbiamo traguardare non è quello delle armi ma del dialogo e della capacità di far emergere le ragioni vere di una convivenza civile”.

Parole contro la guerra e per la pace sono state espresse anche da don Daniele Calligaris, parroco di Fagagna. “Il mondo in questi giorni – ha detto – ha particolarmente bisogno di verità e di luce”.

“Un momento di performing art figurativa, un’esperienza di comunità”, è stata la definizione che il presidente Schiffo ha poi usato per la rappresentazione che si stava per sviluppare davanti a centinaia di spettatori.

“Si è chiuso il dossier per far riconoscere dall’Unesco le Passioni italiane quali beni immateriali dell’Umanità. Anche la Via Crucis di Ciconicco – ha sottolineato – è un bene culturale immateriale e, inserita nella rete fatta di altre Rappresentazioni italiane sotto l’egida di Europassione Italia, ha deciso di proporsi come tale all’Unesco e probabilmente la candidatura sarà avanzata al ministero entro l’anno. Il percorso è lungo, ma noi crediamo che in questi eventi, dal Friuli Venezia Giulia alla Valle d’Aosta alla Sicilia, ci sia non solo il valore culturale ma anche quello aggregativo, molto importante in questi giorni che piano piano stiamo uscendo dalla pandemia e torniamo a vivere con la stessa libertà di prima”.