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Mattarella a Venzone: “Mandi Friûl, mandi furlans”

Nella sua visita in Friuli in occasione del 40° dal terremoto del 6 maggio 1976, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato in mattinata a Venzone, proveniente dalla precedente visita a Gemona.

Mandi Friûl, mandi furlans” le sue prime parole dopo il saluto del primo cittadino Fabio Di Bernardo, che ha indicato nel coraggio, nella volontà, nella laboriosità “contro l’Orcolat” le armi per risollevare il Friuli dal sisma del ’76.

Il Presidente ha ricordato “la determinazione e la capacità” del popolo friulano nell’opera di ricostruzione.

Tanti furono i protagonisti di quest’operazione di rinascita, ad iniziare proprio dalle comunità del Friuli, dai sindaci, dalla Regione, ha infine annotato Mattarella, rivolgendo al Friuli tutto “l’apprezzamento, l’ammirazione, la riconoscenza del Paese  al Friuli”.

Il Capo dello Stato, assieme alla presidente della Regione Debora Serracchiani e al sindaco Di  Bernardo, ha quindi visitato con estrema attenzione il museo didattico di Venzone dedicato al terremoto, “Tiere Motus” a Palazzo Orgnani Martina, e successivamente il duomo di Sant’Andrea interamente ricostruito, pietra dopo pietra (ben 8 mila quelle catalogate). In questa occasione Mattarella ha voluto personalmente incontrare i genitori, Anna ed Eligio, e la sorella Sara, di Elisa Valent, la giovane friulana morta lo scorso marzo in un incidente in Spagna, assieme ad altre sei giovani studentesse italiane.

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