Saranno risarciti gli eredi delle vittime dell’Eccidio della Valle del But
Il Tribunale di Trieste ha stabilito il risarcimento per i parenti delle vittime dell’Eccidio della Valle del But, una delle più cruente stragi nazifasciste avvenuta il 21 luglio 1944, quando 52 persone furono massacrate per rappresaglia e i loro corpi furono gettati in un torrente. Per familiari ed eredi di 14 vittime il Tribunale di Trieste ha stabilito un risarcimento totale di 2,8 milioni di euro.
Dopo 81 anni, dunque, è stato stabilito che si trattò di crimini di guerra e contro l’umanità . Quando la sentenza passerà in giudicato i parenti delle vittime potranno chiedere l’accesso al Fondo Ristori del Mef, istituito dal Governo Draghi nel 2022. A Malga Promosio 23 uomini travestiti da partigiani garibaldini trucidarono con armi da fuoco e colpi di pugnale 15 persone, fra loro una giovane incinta e un ragazzino di 13 anni, poi, verso Paluzza, violentarono e uccisero altre due donne. Il giorno dopo soldati delle SS con mercenari italiani, avviarono un violento rastrellamento a Paluzza e altri comuni con esecuzioni sommarie: in tre giorni furono uccise 52 persone.
Molte famiglie di altre vittime sono rimaste escluse dal risarcimento per complessità burocratiche e tempi stretti ma sono state depositate altre istanze.
