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Tolmezzo e sanità, le precisazioni di Craighero e di 4 consiglieri uscenti

Riceviamo da Marco Craighero (candidato sindaco delle liste Tolmezzo Bene Comune, Tolmezzo Futura con la Carnia, Tolmezzo Verde) e dai candidati consiglieri uscenti Gabriele Moser, Simona Scarsini, Alice Marchi, Chiara Anzolini, e pubblichiamo.

Non avevamo intenzione di tornare nuovamente su quanto accaduto in passato, dal momento che tutte le spiegazioni erano state date. Riteniamo che i nostri concittadini, piuttosto che soffermarsi su battibecchi sterili, siano maggiormente interessati a conoscere i progetti per il futuro di Tolmezzo; progetti che ci stiamo impegnando a raccontare in maniera propositiva e costruttiva nel corso di queste settimane, lasciando ad altri polemiche, denigrazioni e rancori. Tuttavia notiamo che la candidata sindaca Fabiola De Martino, forse per mancanza di visione e idee, preferisce soffermarsi per l’ennesima volta su vicende già discusse, obbligandoci ad intervenire per chiarire nuovamente la correttezza delle posizioni.  

È stato il nostro gruppo consiliare a sollevare il tema della sanità in Consiglio comunale, mai portato all’attenzione del consiglio dall’assessora alla salute De Martino. 

Da parte sua e da parte dell’ex sindaco Brollo è stato invece architettato un tentativo per rinviare le nostre richieste e cercare di affossarne la discussione, per paura di disturbare il partner politico del momento del Sindaco e della Vicesindaca: il vicepresidente della Regione FVG e assessore con delega alla sanità Riccardo Riccardi. De Martino e Brollo non hanno mai preso una posizione forte a tutela del nostro ospedale. Il vicepresidente Riccardi è stato invitato in maniera irrituale alla conferenza dei capigruppo, organo che serve meramente alla preparazione degli atti consiliari, e i nostri rappresentanti hanno partecipato ascoltandolo e ringraziandolo con cortesia istituzionale. Peraltro De Martino, che accusa noi, ha fatto lei stessa scena muta davanti all’assessore regionale… Dobbiamo forse pensare non le interessasse nulla dei problemi del nostro ospedale o che peggio ritenesse che non ci fossero problemi? 

Ricordiamo poi che l’organo istituzionale sovrano è il Consiglio comunale. De Martino – che è persona formata e laureata in legge – dovrebbe conoscere la differenza tra la conferenza dei capigruppo e il consiglio comunale: la forma dell’interlocuzione istituzionale, visto che ci tiene tanto, è sostanza. In quell’occasione la discussione doveva svolgersi in sede di Consiglio, mentre si è voluto aggirare il luogo della rappresentanza democratica portando l’assessore regionale – oltretutto fuori tempo massimo – in una conferenza a porte chiuse, a ranghi ridotti e senza potere decisionale. Perché non hanno avuto il coraggio di convocare l’assessore regionale con delega alla sanità Riccardo Riccardi in Consiglio comunale, dando così la possibilità anche ai cittadini di ascoltarlo? 

Noi abbiamo portato, in maniera corretta, le nostre posizioni in Consiglio, facendo approvare (ma senza i voti dell’area centrista di Fabiola De Martino, Francesco Brollo e Francesco Martini) un documento che chiede garanzie, tutele e rafforzamenti per il nostro ospedale, così che venisse inviato in maniera ufficiale al vicepresidente Riccardi, per aprire poi un vero confronto. Inoltre ci è stato nascosto per mesi il problema della chiusura dell’RSA, appreso dalla stampa e da altre sedi. Una volta uscito pubblicamente il misfatto, è stata promessa la sua riapertura in tempi brevi: la stiamo da mesi ancora attendendo. Intanto i nostri pazienti della Carnia, per lo più anziani e fragili, vengono penalizzati dovendosi spostare, come minimo, fino al medio Friuli. Inoltre già durante l’ultimo anno di pandemia abbiamo più volte sollecitato l’ex Sindaco e la ex Vicesindaca a prendere posizione a favore del pronto soccorso del nostro nosocomio, in affanno per i numerosi casi di covid e con grave carenza di personale, chiedendo di agire nei confronti della Regione per far chiarezza sulle manchevolezze e sul fatto che il nostro ospedale fosse dichiarato “covid free”, quando di fatto la situazione era totalmente diversa. Avevamo proposto un testo per il Consiglio comunale che però con varie scuse è stato rinviato fino a non essere più attuale.

Contano dunque i fatti, non le parole, e i fatti dicono che De Martino non ha votato un documento che poneva all’attenzione della Regione le carenze della sanità locale. A questo punto lo chiediamo: la candidata sindaca Fabiola De Martino è d’accordo o non è d’accordo con la linea di politica sanitaria condotta dalla Regione in merito all’ospedale e alla sanità carnica? Perché a questo non ha mai risposto. D’altra parte capiamo che forse, checché ne dica, essendo una dipendente dell’Azienda sanitaria, debba deontologicamente attenersi a un codice etico che non le permette di esternare posizioni critiche verso le scelte dell’Azienda per cui lavora. La capiamo, è legittimo e comprensibile tutelare la propria posizione lavorativa, ma non neghi l’esistenza di questo impedimento politico che la riguarda in riferimento alla carica di sindaca a cui ambisce.

Il depotenziamento – che non può essere liquidato come fa De Martino a mera questione organizzativa – segna il depauperamento ulteriore del nostro ospedale. Questi sono dei fatti, inequivocabili e preoccupanti. E un altro fatto certo è che lei e l’ex sindaco Brollo, per non disturbare Riccardi e Fedriga, non hanno avuto il coraggio e la capacità di votare un documento a difesa dell’ospedale, né di proporne prima uno loro. E questo è sostanziale. De Martino, se davvero tiene all’ospedale di Tolmezzo, si impegni con i suoi referenti, se ne ha, a evidenziare e contrastare le scelte fatte dalla Regione, che nei fatti ha previsto il declassamento dei reparti di ostetricia e pediatria.

Infine viene naturale chiedersi, è la stessa De Martino dei “traditori, vigliacchi, infami” o è un’altra colei che valuta ritorsioni di natura giudiziaria su dichiarazioni che sono invece prettamente di natura politica? Chiediamo alla candidata sindaca De Martino di fermare interventi scomposti, di smetterla con polemiche sterili e arroganti, e di confrontarsi serenamente e con compostezza sui problemi della nostra città, evitando di mostrarsi inadeguata al ruolo che legittimamente ambisce a ricoprire.

MARCO CRAIGHERO
GABRIELE MOSER
SIMONA SCARSINI
ALICE MARCHI
CHIARA ANZOLINI