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6 Maggio 1976 – 6 Maggio 2017, il Friuli commemora e aiuta il Centro Italia

“Con i fondi che la Regione mette a disposizione direttamente e quelli dello Stato prosegue la programmazione a medio e lungo termine per completare l’adeguamento antisismico degli edifici pubblici, in primis quelli scolastici, del Friuli Venezia Giulia. Un impegno che continueremo per raggiungere al più presto la messa in sicurezza completa di tutte le strutture”. Lo ha assicurato l’assessore regionale alle Autonomie e alla Protezione civile, Paolo Panontin, a margine della partecipazione alle cerimonie che si sono svolte questa mattina a Gemona per ricordare il 41° anniversario del terremoto del 1976.

“Restiamo costantemente impegnati anche sul fronte della tutela della sicurezza dei cittadini, attraverso il lavoro della Protezione civile e dei volontari, che proprio in questi giorni si sono attivati per contrastare anche gli effetti del maltempo in tante zone della regione, ma anche con la formazione grazie all’attività della Serm Academy di Portis di Venzone”, ha aggiunto Panontin, ricordando che “lo sforzo straordinario di questi giorni è rafforzare la nostra solidarietà a favore delle popolazioni del Centro Italia che come noi quarant’anni fa vivono i momenti difficili della ricostruzione, restituendo un po’ della generosità che dall’Italia e dal mondo abbiamo ricevuto noi”.

Lunedì Panontin poserà la prima pietra della nuova scuola di Sarnano, nelle Marche. “Continuiamo a stare nei tempi che ci siamo prefissi e se proseguiremo, viste le abituali tempistiche dell’edilizia pubblica in Italia, faremo un piccolo miracolo”, ha commentato l’assessore. Panontin ha preso parte ad inizio giornata alla cerimonia nel piazzale intitolato a Emanuele Chiavola, già segretario generale della ricostruzione al fianco del commissario straordinario Zamberletti, in cui sono state ricordate tutte le vittime del terremoto, e in particolare i quattro Vigili del fuoco a cui è dedicato il monumento, inaugurato nel 2011 e originariamente ideato dallo scultore Nino Gortan e realizzato dal figlio Michele per ricordare l’opera di soccorso portata alla popolazione dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.

L’assessore Panontin ha deposto una corona ai caduti, assieme al prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, al questore Claudio Cracovia, al comandante della Brigata Alpina Julia Paolo Fabbri, al comandante della Legione Carabinieri Friuli Venezia Giulia Vincenzo Procacci e al comandante regionale dei Vigili del Fuoco Loris Munaro, al sindaco di Gemona Paolo Urbani e al giovane sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi della cittadina pedemontana, Luca Pellegrini. Presenti alla cerimonia, a cui è intervenuto l’arciprete di Gemona Valentino Costante, i labari delle sezioni dell’Associazione nazionale Alpini, tra cui quella di Brisbane in Australia, e numerosi amministratori locali: tra gli altri, il sindaco di Montenars Claudio Sandruvi, il presidente dell’Associazione sindaci del terremoto Franceschino Barazzutti e l’assessore del Comune di Fossa, in provincia di L’Aquila, Giovanna Colagrande, uno dei tre paesi – assieme a Foligno e Quistello – gemellati con la cittadina pedemontana.

“Spenti i riflettori che si sono accesi l’anno scorso in occasione del quarantesimo, quest’anno siamo tornati alla sobrietà, al silenzio, al doloroso ricordo delle vittime del 76, nella consapevolezza di aver onorato con profondità la memoria”, ha commentato il sindaco Urbani, aggiungendo che “molto dobbiamo allo Stato e alle istituzioni, ma anche alla grande solidarietà nazionale e internazionale che abbiamo ricevuto: oggi è il momento di ritornare, sebbene in piccola parte; lo abbiamo fatto in passato con Foligno in Umbria e con Quistello nel Mantovano e ora continuiamo con Fossa e Norcia”.

Concetti, questi, che il sindaco ha ripreso nell’intervento che ha chiuso, dopo quello del comandante della “Julia”, l’affollata cerimonia che si è tenuta alla caserma Goi-Pantanali, alla presenza di autorità religiose, civili e militari, dei rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’Arma e dei familiari dei caduti e a cui ha preso parte anche l’assessore regionale Panontin. Dopo la Santa messa celebrata da don Giuseppe Ganciu, è stata deposta una corona al monumento ai caduti che commemora i 29 militari che morirono durante il servizio nella tragica notte di 41 anni fa.

Le cerimonie di commemorazione continueranno fino a sera, quando il campanone della torre del castello, ricollocato al suo posto quattro anni fa, suonerà i 400 rintocchi, uno per ciascuno di coloro che persero la vita sotto le macerie.

I RICORDI NEI VARI COMUNI DEL FRIULI

Alle 20 anche nel duomo di Venzone si pregherà per i morti del terremoto. Alla stessa ora, pure la comunità di Osoppo si ritroverà nella chiesa parrocchiale per poi dirigersi, alle 21, verso il camposanto. Stesso programma a Forgaria: alle 19 i fedeli si troveranno nella chiesa di San Lorenzo, alle 20.45, nella chiesa di Santa Giuliana, a Cornino. Anche Tarcento commemorerà i troppi morti sotto le macerie. Lo farà portando in scena all’ex cinema Margherita, lo spettacolo teatrale “Un cane da catena” tratto dal romanzo di Bruna Sibille-Sizia a cura di Giulia Tollis e Claudio Mariotti. A Udine al teatro nuovo Giovanni da Udine, tornerà in scena anche Simone Cristicchi con Orcolat ’76.  A Buja il terremoto del 1976 si ricorda guardando i filmati amatoriali girati dai bujesi 41 anni fa. Sono stati raccolti nel dvd “Buje – Friûl 1976: tracce di memoria” che sarà proiettato, alle 20.30, nella Casa delle gioventù di Santo Stefano.