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57 milioni di investimenti per la montagna friulana

Il gioco di parole è fin troppo facile: la Regione sta per investire una montagna di soldi sui poli turistici di alta quota. Si tratta, per la precisione, di 57 milioni e mezzo: ai 21,5 del precedente Piano Montagna 365 si sono aggiunti infatti i 36 previsti dalla legge di Stabilità e disciplinati da una delibera di Giunta del 7 maggio.

“È da 15 anni, dai 200 milioni messi in campo dalla Giunta Illy, che non si faceva un simile sforzo finanziario per la montagna”, ha ricordato l’assessore Sergio Emidio Bini durante l’audizione davanti ai consiglieri della II Commissione, radunati in aula dal presidente Alberto Budai (Lega). Ma si tratta, gli hanno contestato dall’Opposizione Enzo Marsilio (Pd), Sergio Bolzonello (Pd) e Massimo Moretuzzo (Patto), di investimenti “poco coerenti con Montagna 365, che creano disequilibrio tra i territori”. In parole povere, soldi che rischiano di essere spesi male.

Intervenendo da remoto, Bini ha riepilogato le cifre in ballo, comprensorio per comprensorio. Sullo Zoncolan verranno investiti 10 milioni (7 dal Piano Montagna 365 e 3 dai fondi della Stabilità), su Tarvisio 15 (5 dal precedente Piano, 10 dal nuovo), su Sella Nevea 3,8 (rispettivamente 2,8 e 1), su Forni di Sopra 7,3 (4,3 e 3), su Piancavallo 5,5 (2,5 e 3) e su Sappada 15.

L’assessore al Turismo ha poi spiegato la filosofia dei due piani, che è quella di conferire una diversa personalità turistica a ogni polo. Il Tarvisiano, oggi a vocazione generalista, dovrà virare verso il no borders, Sella Nevea oggi legato allo sci primaverile dovrà diventare il territorio degli sport estremi e del freeride. Forni di Sopra, oggi meta di famiglie e gruppi scolastici, dovrà sviluppare il brand Dolomiti, lo Zoncolan dovrà attirare non solo i pendolari ma sviluppare i servizi invernali ed estivi come Est Europa ski. Il polo di Piancavallo, infine, è chiamato a consolidare la vocazione di villaggio dello sport.

Alla relazione dell’assessore, che si è soffermato in dettaglio anche sui singoli progetti, Marsilio ha contrapposto il dubbio sulla sostenibilità di questi investimenti. “Sappiamo tutti – ha detto il consigliere Pd – che la gestione ordinaria dei poli è in passivo: per quanto tempo la Regione potrà continuare a finanziarli? Dobbiamo pensare a interventi che riducano i costi o aumentino le entrate, altrimenti lo sbilancio rischia di pesare sempre di più. Sella Nevea ad esempio perde mediamente 900mila euro all’anno”.

Marsilio è preoccupato anche per la ricettività, “oggi insufficiente a livello qualitativo e quantitativo: non si possono aumentare gli impianti sciistici senza aumentare i posti letto”. E ha preso di mira il progetto di Sappada: “Sbagliato riattivare Sappada 2000, si doveva progettare il collegamento con Forni Avoltri grazie a una nuova pista da Cima Sappada”.

Il collega pd Sergio Bolzonello ha invece messo in contrapposizione Montagna 365, definito “un ottimo lavoro di programmazione, ampiamente condiviso” agli investimenti decisi di recente “che creeranno un disequilibrio complessivo. Sono interventi contraddittori rispetto al piano precedente, che in alcuni casi creeranno altro deficit e sembrano quasi risposte a domande puntuali, al di fuori di una strategia”.

Bolzonello è convinto che ne risulti penalizzato il polo di Piancavallo, “per il quale l’investimento reale è di 1 milione visto che 3,9 sono previsti per una pista di cui non è neanche iniziata la progettazione”. Il consigliere ha anche posto il tema del restauro del Palapredieri, “che inizialmente doveva costare 1 milione e improvvisamente è passato a 4-5 milioni, con conseguente trasferimento a Udine di numerose gare dei Giochi Eyof 2023”. Secondo Massimo Moretuzzo, capogruppo del Patto per l’Autonomia, si rischia invece di investire in poli dove tra una decina d’anni sarà molto difficile sciare a causa dei cambiamenti climatici. “La Giunta non ha tenuto conto del rapporto Arpa del marzo 2018, che prevede un aumento della temperatura di 2-2,5 gradi nel 2050 e, già nel 2030, una diminuzione dei turisti invernali del 15 per cento nel nordest”. Hanno invece difeso le scelte della Giunta Franco Mattiussi (Forza Italia) e Alfonso Singh (Lega). “Dobbiamo rendere i nostri impianti competitivi con Veneto e Alto Adige”, ha detto il forzista, che condivide l’appello di Mauro Capozzella. Il consigliere M5S aveva chiesto alla Giunta di fare pressing sul Governo per allargare al settore alberghiero i bonus edilizi. Il consigliere leghista ha invece ricordato a Bolzonello che “Piancavallo beneficia di investimenti per 5,5 milioni, e già ora vive soprattutto di turismo estivo: è lì che si deve puntare”.

Ha parlato di Piancavallo anche Bini nella sua controreplica: “A questa località resta assegnato il 10 per cento dell’investimento complessivo”. L’assessore ha poi giustificato la scelta sul Palapredieri (“Il restauro costa 4-5 milioni, spostare parte dei Giochi a Udine 750mila euro, e lavoreremo comunque su quella struttura”) e ribadito che la montagna friulana ha interessanti prospettive di sviluppo: “In questi mesi – ha riferito – abbiamo avuto molte interlocuzioni con imprenditori veri, pronti a investire sulle nostre località”.

Citando i dati del margine operativo lordo nei vari impianti, Bini ha fatto notare a Marsilio che i passivi sono diminuiti negli ultimi anni. “Siamo già intervenuti per ridurre le perdite”, è la sua conclusione.